Il riscatto e il rilancio della Città di Messina passeranno anche dalla capacità di aumentare la riscossione ed intercettare gli evasori, “i furbetti” che da anni ormai a vario titolo fanno mancare piccole e grandi somme dal forziere di Palazzo Zanca. Per questo l’Amam proverà ad intensificare la lotta ai morosi dell’acqua. Il tutto in un contesto nel quale la casa municipale potrebbe presto attuare un’azione ancor più efficace per il recupero dei crediti anche attraverso l’istituzione di un’anagrafe contributiva unica con banca dati integrata.
A Messina si stima che almeno il 40% di acqua erogata in città non corrisponde agli incassi per cronica morosità degli utenti, molti dei quali neanche figurano censiti. Un dato che rende l’idea sulle dimensione e le fattezze di una piaga destinata a caratterizzare, in termini di necessaria attività di constrasto all’evasione, l’anno che sta per iniziare. D’altronde il piano di riequilibrio del Comune di Messina, il cosiddetto “Salva Messina”, non può consentire sconti di alcun genere e tanto più se si parla dei morosi che non pagano le tasse e ingrossano le proprie tasche alleggerendo invece il bilancio di Palazzo Zanca.
Gli operatori del recupero crediti dell’Amam insieme ai vigili urbani si sono recati proprio in queste ore in alcuni locali del centro messinese, in particolare nella zona di Piazza Duomo, per fare degli accertamenti sulla situazione e, a quanto pare, avrebbero appurato persino un caso di operatore economico che non sarebbe in regola da 7 anni con i pagamenti spettanti al Comune di Messina per quanto concerne la bollettazione del servizio idrico. In questa circostanza si tratterebbe di un caso di morosità che supera i 30 mila euro ma altri analoghi casi sarebbero ancora adesso in essere e ci sarà bisogno di tempo per fare chiarezza sulle proporzioni di una situazione a dir poco imbarazzante a Messina.
L’obiettivo, anzi la necessità, è quella di andare a riscontrare le posizioni effettive di operatori economici e cittadini indistintamente, e per chi si ostinerà a non pagare, a quel punto scatterà l’interruzione dell’erogazione e la chiusura del contatore. “Faremo tutto quanto è necessario fare – ha evidenziato il sindaco Cateno De Luca – ed effettueremo i controlli anche tenendo conto di quanto si dispone in modo molto chiaro nel piano “Salva Messina” a proposito della lotta all’evasione delle imposte. Non ci saranno sconti per nessuno“.