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De Luca torna in tribunale: “Dopo 3 anni rivivo il clima dell’essere indagato”

martedì 29 Dicembre 2020

“Dopo quasi tre anni ho rivissuto il clima dell’essere indagato“. Lo ha dichiarato il sindaco di Messina, Cateno De Luca, interrogato stamattina per vicende riguardanti delle nomine del CdA di Amam, partecipata del Comune di Messina.

È stato lo stesso De Luca a fare riferimento a questo interrogatorio, postando sulla sua pagina social, la notizia. “Oltre due ore di interrogatorio per difendermi da un errore (?) di data su una bozza di atto amministrativo redatto da qualche funzionario distratto (?) del mio ufficio di gabinetto”, ha detto il primo cittadino.

“Ringrazio il professor Carlo Taormina che ha interrotto le sue vacanze per assistermi in questo procedimento penale che ci auguriamo si chiuda al più presto con l’ennesima archiviazione”, ha aggiunto De Luca rivolgendo parole di apprezzamento al suo storico legale, l’avv. Taormina. De Luca nella circostanza ha prodotto una sua memoria difensiva per chiarire l’accaduto.

De Luca e Avv. Taormina
De Luca e Avv. Taormina

E proprio l’avvocato Taormina è andato, invece, all’attacco della magistratura: “Oggi – ha scritto il legale di De Luca – passerò la giornata a Messina per difendere il sindaco della città perché, Cateno De Luca, essendo persona onesta, integerrima e altamente competente come si vorrebbe che fosse ogni politico italiano, non viene lasciato in pace da una magistratura che lo ha massacrato per anni e che non si dà pace. Tanti processi gravissimi, tanti scandalosi arresti ma sempre assolto e così sarà anche oggi. Ma segnalo che il popolo, la voce di Dio, lo segue oceanicamente”.

De Luca, a sua volta, ha poi reso noto di aver ricevuto un messaggio dal suo avvocato. “L’avvocato Taormina mi ha scritto Mi faccia dire che, a fronte delle tante persone che ho difeso e che difendo, resta per me il più grande onore e piacere quello di essere al suo fianco per garantire la sua onestà, pulizia morale, competenza dagli attacchi che non tardano a dimostrarsi infami”.

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