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Un giovane gatto nero dagli occhi verdi denutrito e barcollante chiuso in una casa con finestre e balconi serrati. Una casa in pieno degrado e abbandono. Carcasse di uccelli in stato di decomposizione morti per inedia ancora nelle gabbie. Il gatto aveva a disposizione una tazza con un dito di acqua di colore verde e la lettiera era colma di feci mai raccolte da giorni. Questo lo scenario di da incubo che si sono trovati davanti le guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), intervenute a Pordenone lo scorso 9 giugno.
Calimero, questo il nome dato dagli agenti dell’Oipa al povero micio, è stato sequestrato e la proprietaria denunciata alla Procura della Repubblica di Pordenone per maltrattamento di animali e in particolare per detenzione incompatibile con la loro natura e produttiva di gravi sofferenze (art. 727 del Codice penale).
«Al nostro arrivo la donna ha dichiarato che a suo avviso il gattino, di circa un anno, “stava bene” e che viveva in camera con lei», racconta Maria Laura D’Amore, coordinatrice nucleo delle guardie zoofile dell’Oipa di Pordenone e provincia. «L’abitazione della signora, fatiscente, sporca, piena di escrementi e uccelli in gabbia morti d’inedia, parla di una situazione di grave disagio, come spesso accade a chi detiene animali in condizioni di abuso e maltrattamento. Anche per questo è importante denunciare queste situazioni alle guardie zoofile, che potranno intervenire nel pieno rispetto della privacy del segnalante».
A circa dieci giorni dal sequestro, Calimero ha preso peso e le sue condizioni fisiche sono migliorate. Ora si trova presso un affidatario giudiziale dove riceve cibo, amore e tante coccole.