Quale sarà il futuro gestionale dell’aeroporto di Palermo? Questo dipenderà dall’indirizzo che deciderà di intraprendere Gesap. La società Partecipata del Comune e della Città Metropolitana di Palermo (i due enti insieme hanno il 72% delle quote azionarie) potrebbe affrontare un periodo di grandi cambiamenti. A cominciare dai progetti di progressiva privatizzazione dello scalo palermitano, passando per la vertenza che vede protagonisti i lavoratori. Al momento, i sindacalisti hanno convocato uno sciopero di quattro ore per il prossimo 19 gennaio. Motivo del contendere il mancato rinnovo dell’organigramma. Ma i cambiamenti afferiscono anche alla sfera funzionale. In questi giorni infatti, la società guidata da Salvatore Burrafato ha assegnato l’aggiudicazione provvisoria del servizio di sicurezza dell’aeroporto Falcone-Borsellino. Settore nel quale ci sarà, con ogni probabilità, un cambio della guardia rispetto al passato.
Privatizzazione si o privatizzazione no?
Partendo dal tema caldo del futuro, non è un mistero che diverse anime politiche e dello stesso Consiglio d’Amministrazione, come l’amministratore delegato Vito Riggio, sostengano una linea di progressiva privatizzazione dello scalo. Un’idea sulla quale si è detto d’accordo in passato il presidente della Regione Renato Schifani. Più prudente nelle sue dichiarazioni è stato il sindaco Roberto Lagalla, il quale ha sempre parlato di partenariato pubblico-privato. Un concetto ribadito anche sulle altre società Partecipate. Alcune, come AMG, hanno già inserito il progetto nel proprio contratto di servizio. Mentre per altre, leggasi Amat e Rap, si dovrà aspettare l’approvazione dell’atto.
Sul quanto bisognerà attendere, ha risposto l’AD di Gesap Vito Riggio. “Bisogna chiederlo ai soci. Tecnicamente, da quando viene nominato l’advisor, bastano anche sei mesi. Il sindaco ha il 72%. Il giorno in cui decide, possiamo ragionarci. Ad oggi siamo alle dichiarazioni di principio, anche se è già qualcosa. Aspettiamo“.
La vertenza dei lavoratori Gesap: sciopero in vista
Ma a far riflettere il management di Gesap sono soprattutto i problemi del presente. Fra questi figura lo sciopero convocato dai lavoratori per il prossimo 19 gennaio. I lavoratori dell’aeroporto Falcone-Borsellino incroceranno le braccia per quattro ore dopo il fallimento della procedura di conciliazione. Motivo del contendere sono i ritardi che hanno contraddistinto la ridefinizione, ancora in itinere, dell’organigramma. I sindacati chiedono da tempo al management di colmare i vuoti lasciati dal personale andato in pensione, spingendo per una riorganizzazione gestionale che guardi al futuro.
Concetti ribaditi nella lettera con la quale i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno annunciato lo stop delle operazioni per il prossimo 19 gennaio. In particolare, i rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato “la delegittimazione del tavolo sindacale, operata e reiterata nel tempo, attraverso un atteggiamento da parte della GESAP spa, di palesa e precisa volontà di sottrarsi al confronto, interrompendo ogni ipotesi di corrette relazioni industriali“.
GH e il servizio sicurezza
Sarà un inizio di 2025 sicuramente caldo e che vedrà qualche cambiamento, anche dal punto di vista operativo. Al di là dei contrasti che hanno visto protagonista la nomina, largamente annunciata, di Giuseppe Biundo nel ruolo di presidente di GH (anche se a stipendio e con poteri ridotti rispetto a quelli del suo predecessore, ovvero Fabio Giambrone), l’azienda potrebbe modificare alcuni aspetti organizzativi. Fra questi la gestione del servizio di sicurezza. In questi giorni infatti, la Gesap ha concluso la prima fase dell’avviso europeo sull’assegnazione del servizio sul quale, ci potrebbe essere un cambio della guardia rispetto al passato. Ma la certezza arriverà soltanto alla conclusione dei relativi controlli di merito. Insomma, si aspetta il 2025. Un anno dal quale dovrebbero arrivare risposte, sia per i lavoratori che per la gestione operativa dell’aeroporto Falcone-Borsellino.