Conclusa l’indagine sulla gestione delle reti idriche in Sicilia, la Corte dei Conti ha stabilito di convocare entro il mese di settembre un contraddittorio con la Regione e le parti in causa interessate, fissando il termine dell’8 settembre per il deposito di relazioni, memorie, documenti ed atti comunque rilevanti per le deduzioni documentali e tecniche. E’ quanto si legge nell’atto di deliberazione, che fa il punto sulla situazione idrica nella regione. Un documento di 154 pagine, un fitto e capillare dossier che individua i principali profili di criticità.
La Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione siciliana, uditi i relatori Presidente Salvatore Pilato e Referendario Marina Segre, si legge nel documento, ha deliberato l’approvazione della “bozza di referto sulla gestione dello stato di emergenza in relazione alla situazione di grave deficit idrico ed alla criticità delle infrastrutture nel territorio della Regione siciliana, ai fini dello svolgimento del contraddittorio da convocare entro il mese di settembre”.
La Sezione di controllo della Corte dei conti della Regione siciliana, si legge ancora, “ha deliberato l’avviamento del controllo di gestione in considerazione delle risalenti e croniche difficoltà della Regione siciliana di realizzazione e di gestione di un sistema idrico efficace ed efficiente, in relazione all’evoluzione del fabbisogno dei tre settori, rispettivamente, potabile, irriguo ed industriale”.
E ha disposto, a cura del Servizio di supporto della Sezione di controllo, che copia del documento di 154 pagine sia trasmessa per il contraddittorio alla Presidenza della Regione siciliana; all’Assessorato regionale all’Agricoltura; all’Assessorato regionale all’Energia; all’Ufficio legislativo e legale presso la Presidenza della Regione siciliana; al Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza della Regione siciliana; al Dipartimento Acqua e Rifiuti presso l’Assessorato all’Energia; al Dipartimento Agricoltura presso l’Assessorato all’Agricoltura; agli enti gestori delle grandi Dighe; al Consorzio di bonifica Sicilia Occidentale; al Consorzio di bonifica Sicilia Orientale; agli enti gestori del Sovrambito (Siciliacque, Amap); agli enti di governo d’ambito, gli ATO.
Il documento per conoscenza è stato trasmesso, ai fini dell’esercizio della facoltà di partecipazione al contraddittorio, al Commissario straordinario nazionale per la crisi idrica; al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche; all’Autorità di Bacino distrettuale della Regione siciliana; alla Ragioneria territoriale dello Stato di Palermo. E per semplice conoscenza al Ministero dell’Ambiente; alla Cabina di regia nazionale per la crisi idrica;
all’Assemblea regionale siciliana; alla Commissione UE-ARS, Commissione II – Bilancio e Programmazione-ARS, Commissione IV- Ambiente e Territorio-ARS; alla Cabina di regia presso la Presidenza della Regione siciliana per fronteggiare lo stato di crisi e di emergenza nel territorio della Regione Siciliana nel settore idrico agricolo/zootecnico e in quello idropotabile civile e produttivo; all’Assessorato regionale all’Economia; al Collegio dei revisori della Regione siciliana.
“I profili di criticità fondamentali, qualificanti e rilevanti negli esiti istruttori – si legge nel documento -, sono individuati nei punti che seguono: Sussistono agli atti istruttori palesi e macroscopiche carenze documentali nella individuazione delle connessioni finanziarie e funzionali tra le diverse gestioni emergenziali che hanno interessato gli interventi per la realizzazione, il completamento e la manutenzione delle dighe, delle reti di grande adduzione delle risorse idriche, e delle reti comunali con decorrenza dall’anno 2001″. Inoltre, si chiedono tutta una serie di chiarimenti, come ad esempio quelli “in merito alla esatta individuazione delle misure d’intervento strutturale (ordinarie e straordinarie) programmate e/o in corso di attuazione sulle gravi carenze gestionali emerse in istruttoria, con riferimento alle grandi dighe ed alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei relativi bacini idrografici; si chiedono chiarimenti sullo stato della esecuzione delle misure di mitigazione richieste dall’Autorità di Bacino in data 24/2/2023 in riferimento al rapporto sulla siccità del 2022; si chiede di indicare, per ciascun Ambito Idrico Ottimale, la rilevazione delle risorse idriche in atto utilizzate e della loro provenienza, dei sistemi di derivazione e delle reti di approvvigionamento, con inclusione di tutte le informazioni relative allo stato di manutenzione delle reti idriche comunali; si chiede di trasmettere una ricognizione puntuale e dettagliata delle concessioni in atto valide ed efficaci per la gestione delle grandi dighe, con riferimento ai profili degli obblighi, dei vincoli e degli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria di ciascuna infrastruttura e del versamento dei connessi canoni di concessione (con inclusione delle informazioni relative all’aggiornamento periodico dei medesimi); si chiedono chiarimenti sullo stato delle valutazioni amministrative e gestionali correlate alla rilevazione istruttoria della concentrazione in unica autorità regionale (DRAR), delle competenze e delle funzioni riconducibili ai diversi ruoli di concedente e di concessionario della gestione dell’infrastruttura idrica”.
E poi “si chiedono informazioni e chiarimenti sullo stato di abbandono dei dissalatori, sui costi sostenuti nello stato di inutilizzazione e sulla realizzazione dei nuovi dissalatori, con evidenza delle utilità di approvvigionamento idrico che si prevede di realizzare in relazione ai bisogni dei singoli territori dove saranno allocati i nuovi impianti; si chiedono chiarimenti sullo stato di organizzazione dei Consorzi di Bonifica, in relazione ai bilanci approvati ed alla capacità amministrativa di gestione di dighe, infrastrutture e reti irrigue e di riscossione dei relativi canoni d’uso; si chiedono informazioni e chiarimenti sullo stato degli interventi finanziati, de-finanziati, revocati ed annullati in relazione alla progettazione, realizzazione, completamento, manutenzione ordinaria e/o straordinaria di dighe, invasi, laghi collinari, reti di derivazione e di adduzione da fonti idrica di qualsiasi genere e tipo (sorgenti, pozzi, torrenti), in considerazione della diversa destinazione d’uso delle risorse idriche e della maggiore gravità rilevata nel settore irriguo”. Ma anche “informazioni e chiarimenti sullo stato attuale delle opere di realizzazione e di completamento di grandi dighe e di altre infrastrutture ritenute strategiche per il miglioramento dell’approvvigionamento e della gestione delle risorse idriche;
informazioni e chiarimenti sullo stato degli interventi programmati al fine della eliminazione delle perdite nelle reti idriche, di Sovrambito e comunali, distinte per singoli ATO; informazioni e chiarimenti sui sistemi di tariffazione, di bollettazione e di riscossione dei canoni idrici in relazione alla individuazione del gestore unico di rete”. Ed infine “si chiedono informazioni sulla contestazione di infrazioni relative alle condizioni di sicurezza e di manutenzione delle grandi dighe e sulla comminatoria di sanzioni pecuniarie”.