“Gli infermieri rispettano tutte le regole su turni e indennità. Il gettone di servizio è stato decurtato e garantisce un grande risparmio alla Regione e in ogni caso il personale infermieristico svolge lo stesso lavoro con grande spirito di abnegazione”.
Lo afferma in una nota il Nursind, sindacato della professioni infermieristiche che così interviene sulla polemica scoppiata dopo le dichiarazioni del sindacato dei medici, Snami che, in sostanza, ha lanciato delle bordate agli infermieri del 118.
“La centrale operativa – afferma il responsabile provinciale del Nursind, Ivan Alonge – non si è mai fatta carico della gestione dei turni del personale infermieristico e medico nel bacino di Messina, fatto salvo il Papardo, cosa che gli avrebbe permesso di avere una visione organica anche e soprattutto per avere contezza di eventuali carenze di personale”. E rivolgendosi al direzione della centrale operativa del 118, il Nursind prosegue: “La direzione riceve mese per mese i turni consuntivi delle postazioni, non si è mai accorta delle carenze di organico nelle postazioni? Avrà diritto la popolazione a un servizio completo? Il Nursind non è nuovo a richieste di inserimento dell’infermiere a bordo così come previsto dalle linee guida. Si potrebbero spostare altri infermieri da altre postazioni vicine per migliorare la qualità del servizio oltre a coprire i turni vuoti“. E invece a fronte di tutto ciò, sempre secondo il Nursind, “lo Snami si accorge solo adesso che hanno rimosso un soccorritore e non da quando è uscito il regolamento per infermieri?”.
Alonge, assieme al responsabile Nursind del 118, Carmelo Desimone, aggiunge: “A Messina sono pochissimi i mezzi con infermieri a bordo. Ci chiediamo se siamo figli di una sanità minore. Sono dodici i mezzi con il solo soccorritore a bordo, diciotto con medico e soccorritore e solo in cinque postazioni soccorritore, infermiere e medico. Solo un completo equipaggio a bordo può garantire l’efficace assistenza a un paziente critico”.
Sempre in merito ai turni il Nursind ricorda che “esistono sentenze della Cassazione che proclamano la conciliazione dei tempi di vita dei lavoratori” e “lo Snami non può ignorare le norme sul riposo obbligatorio e sulla conciliazione vita-lavoro”. Infine, sul gettone di presenza il sindacato delle professioni infermieristiche chiarisce che “è stato rimodulato nel 2009 con una decurtazione di una grossa percentuale e gli infermieri che garantiscono il servizio con questo gettone di presenza evitano ai conti della Regione un tracollo perché istituire un contingente di personale dedicato costerebbe alla sanità tantissimo”.