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Ginardi: “Nessuna paura dopo l’attentato. Ho un messaggio per Giletti”

lunedì 14 Ottobre 2019

Fare un passo indietro? Non ci penso per nessuna ragione. Non ci ho pensato nemmeno per un istante. Chi voleva mettermi paura ha sbagliato di grosso”. Così, con determinazione e coraggio, Nino Ginardi, vicesindaco di Leonforte, reagisce a testa alta all’attentato incendiario avvenuto nelle scorse ore nei suoi confronti. Indagini sul grave episodio sono in corso da parte degli agenti del locale Commissariato di polizia. Ginardi è l’assessore a cui il sindaco Carmelo Barbera ha conferito anche una delega speciale alla legalità.

L’attentato a Ginardi è il secondo inquietante episodio del genere nella cittadina dell’ennese. Pochi giorni fa alcuni vandali avevano danneggiato l’auto a un altro assessore della Giunta Barbera, Federico Pioppo. Ora è toccato a Ginardi. Un assessore giovane, ma che a 32 anni ha le spalle larghe e la schiena dritta di chi fa del suo impegno politico un servizio ai cittadini e alla comunità, ogni giorno in prima linea con passione e onestà, in modo silenzioso ma fattivo, ma soprattutto con la voglia di far prevalere la cultura delle Istituzioni sui tentativi della criminalità di infiltrare i propri tentacoli nella cosa pubblica.

Tantissimi cittadini e amministratori locali mi sono stati vicini dopo questo attentato, non soltanto di Leonforte ma anche di diverse altre zone della Sicilia e dell’Italia. Ho avvertito una forte solidarietà nei miei confronti e questo mi ha dato ancora più forza di andare avanti e ancor più convinzione sull’importanza e la giustezza dell’azione amministrativa che insieme al sindaco stiamo portando avanti in questo territorio. Non ho mai pensato di mollare, nemmeno per un istante, anche perché ho ricevuto pieno sostegno dai miei familiari ed amici. Non mi sento intimidito e continuerò a fare la mia parte in modo ancor più caparbio di prima, dando il mio contributo di amministratore e di cittadino contro l’illegalità e contro qualsiasi forma di criminalità. Chi pensa di intimidirmi si sbaglia”.

“Leonforte – evidenzia Ginardi – deve tornare ad essere terra dove si semina sviluppo e cultura, la malapianta della criminalità, di chi persegue logiche intimidatorie e speculative va estirpata, senza se e senza ma. Non ho dubbi che, dopo questo attentato, ci sarà una forte reazione delle Forze dell’Ordine, che stanno già indagando su quanto avvenuto, e delle massime Autorità”.

Ginardi non vuole fare l’eroe e non vuole nemmeno essere considerato tale, ritiene che la sua azione debba essere “normalità”, e di certo le sue parole – diciamo noi – possono e devono rappresentare un segnale per tanti altri giovani: Sia chiaro che io non cerco statue. Sto solo facendo il mio dovere, ciò in cui credo profondamente. So che è necessario farlo e so che è necessario che ogni cittadino lo faccia, facendosi parte attiva e responsabile del cambiamento. Non può essere eroe chi fa il proprio dovere. Avrei fatto volentieri a meno di questa improvvisa ribalta per questo episodio, ma visto che è arrivata, spero almeno che possa essere servire ad alzare il livello di guardia e per far capire al Ministro dell’importanza di supportare con uomini e mezzi adeguati il Commissariato di Leonforte. Sono una persona normale che si è sempre impegnato in politica, come ho sempre fatto nella società civile, cercando di far rispettare le norme che regolano la vita di ogni comunità, con la volontà di dare il mio contributo per un riscatto della nostra meravigliosa Sicilia”.

L’attentato al vicesindaco di Leonforte si registra nei giorni del polverone mediatico innescato dalle discusse inchieste giornalistiche sulla Sicilia di Massimo Giletti e di “Non è l’Arena”, con la polemica sull’Ars e sul presidente Gianfranco Miccichè. E al conduttore televisivo proprio Nino Ginardi lancia un messaggio: “Vorrei dire a Giletti che in Sicilia non siamo delinquenti e non siamo fannulloni. Ci sono ancora tanti problemi da affrontare e da risolvere ma la Sicilia non deve essere strumentalizzata. Se ci sono certe vicissitudini e se la Sicilia oggi soffre è perché la Sicilia è stata indotta da uno Stato a trazione nordista a patire questa condizione di arretratezza e di gap economico, sociale e occupazionale. La Sicilia è stata derubata delle sue risorse e privata di molteplici opportunità di investimento sul territorio. I siciliani sono quelli che hanno combattuto la mafia e che non si arrendono ad uno Stato che vorrebbe condannarci a una perenne condizione di svantaggio verso le altre regioni italiane. E i siciliani non ci stanno ad essere rappresentati e narrati ancora con lo stereotipo di una terra di mafia e di malaffare. Certe cose, atti vigliacchi come questo, purtroppo ancora accadono ma la maggior parte degli abitanti di quest’isola sono persone oneste che lottano per cercare di dare un futuro ai loro figli”. 

“Tra i tanti messaggi di vicinanza che ho avuto – aggiunge Ginardi – voglio ringraziare il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, la senatrice Urania Papatheu che ha subito portato il mio caso in Parlamento con un’interrogazione, naturalmente il sindaco di Leonforte, Carmelo Barbera, e poi il Commissario Provinciale di Forza Italia Salvo Campione e il presidente di Anci Giovani Sicilia Leonardo Spera, sindaco di Contessa Entellina. Con quest’ultimo abbiamo già parlato della necessità di intraprendere una battaglia per l’istituzione di un fondo di tutela degli amministratori locali. Io non mi arrendo, vado avanti. Chi ha provato a fermarmi si sbaglia di grosso”.

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