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La denuncia del sindaco

Giovane sequestrato in piazza a Vittoria: è il figlio di un noto commerciante

venerdì 26 Settembre 2025

Un sequestro di persona è avvenuto ieri sera in una piazzetta del rione Forcone di Vittoria, nel Ragusano.

Un giovane di diciassettenne anni, figlio di un noto commerciante del settore ortofrutticolo della zona, è stato prelevato da due sconosciuti col volto coperto arrivati su una Panda nera e portato via. Prima di prenderlo gli autori del sequestro lo avrebbero chiamato per nome e avrebbero detto ad altri giovani presenti di non preoccuparsi perché era soltanto lui l’obiettivo. I due parlavano in italiano, con voce di adulti. Saliti sull’auto con la vittima sono andati via scortati da una Panda bianca. I banditi prima di andare via hanno preso il cellulare della vittima e lo hanno lasciato sul posto a terra, probabilmente per non farsi ‘tracciare’. Le due auto, dopo il sequestro di persona, sarebbero fuggite in direzione di Pedalino.

Il sequestro è avvenuto intorno alle 21:30 di ieri, destando molto allarme a Vittoria, grosso centro agricolo del Ragusano dove c’è il più grande mercato ortofrutticolo del Mezzogiorno d’Italia.

Gli investigatori hanno interrogato i presenti e visionato le immagini riprese dai sistemi di sorveglianza della zona e avviato le ricerche in un’area estesa del Ragusano.

Il giovane non è stato ancora ritrovato. Sul caso sta indagando la polizia di Stato. La Procura di Ragusa, contattata, non ha rilasciato alcun commento sull’accaduto.

Ricerche senza sosta

Proseguono senza sosta le ricerche. Sul territorio sono impegnati elicotteri dei Carabinieri e pattuglie di polizia, coordinate dalla Procura di Ragusa. Il ragazzo, studente del quarto anno del liceo scientifico “Giuseppe Mazzini”, è stato portato via da due persone mentre si trovava davanti casa sua con amici. Secondo le prime ricostruzioni due auto, una Fiat Panda bianca e una nera, si sono avvicinate al gruppo dei ragazzi che stazionava nella zona di via Giuseppe Fava e via Giovanni Giangreco.

Dall’auto nera sono scesi due uomini incappucciati, armati di pistola, che hanno gridato il cognome del ragazzo, lo hanno preso e incappucciato, minacciando gli altri della comitiva e dicendo: “Vogliamo solo lui”. Hanno poi gettato a terra il cellulare del diciassettenne, per impedire il tracciamento, e sono fuggiti in direzione della ex strada statale 115, che porta a Gela, Comiso e Catania.

Gli inquirenti stanno lavorando sulle immagini delle telecamere che si trovano nella zona e che avrebbero ripreso le auto in transito. Il luogo del rapimento si trova nei pressi di un grosso centro revisioni e officina meccanica che a quell’ora però era chiuso. Sono stati sentiti i ragazzi che ieri sera erano in compagnia del diciassettenne. I genitori, che erano con lui al momento del rapimento, sono al commissariato di Vittoria per essere sentiti dalla polizia. Le indagini, riferiscono fonti investigative, stanno esplorando ogni ambito legato alla famiglia. Contestualmente sono state adottate le misure di sicurezza e di tutela previste nei casi di sequestro di persona, compreso il blocco cautelativo dei beni.

 

Il post social del sindaco

Una serata come tante, in un luogo isolato ma abitualmente frequentato da gruppi di giovani, si è trasformata in un incubo. Intorno alle 21:30 di ieri sera, un ragazzo è stato sequestrato da due individui armati e incappucciati. La scena, avvenuta sotto gli occhi increduli di alcuni coetanei, ha scosso profondamente la comunità locale“. Così in un post sui propri canali social il primo cittadino di Vittoria Francesco Aiello, che ha già annunciato di aver convocato la giunta municipale, “siamo preoccupati ovviamente e vicini alla famiglia“.

Secondo le prime ricostruzioni, due Fiat Panda, una bianca e una nera, si sono avvicinate alla zona. Dalla Panda nera sono scesi due uomini con il volto coperto e armati di pistola. Hanno chiamato il ragazzo per cognome, confermando di sapere esattamente chi stessero cercando. Dopo avergli sottratto il cellulare, lasciato poi a terra, lo hanno caricato con forza sull’auto e sono fuggiti. Testimoni presenti, ancora sotto shock, hanno raccontato che i due rapitori parlavano in italiano e hanno cercato di rassicurare gli altri presenti: “Non vi preoccupate, vogliamo solo lui”, avrebbero detto, indicando chiaramente che l’obiettivo era il giovane, figlio di un noto commerciante della città. Le forze dell’ordine sono state allertate immediatamente e hanno avviato le indagini. L’intera area è stata transennata e si cercano indizi utili, comprese eventuali immagini dalle telecamere di videosorveglianza nei dintorni. Vittoria, città con una lunga storia segnata da tensioni e problemi legati alla criminalità organizzata, non è nuova ad episodi inquietanti. Ma un sequestro così plateale, in un contesto urbano e davanti a numerosi testimoni, segna un salto di qualità preoccupante nella sfida alla legalità. Un precedente simile risale agli anni ’70, con il sequestro del notaio Garrasi, caso che si concluse con l’arresto dei responsabili e la liberazione dell’ostaggio. Questa volta, però, il contesto sembra diverso. L’azione mirata e apparentemente ben pianificata lascia presagire motivazioni precise. La polizia di Stati sta vagliando tutte le piste, senza escludere alcuna ipotesi, dal regolamento di conti, al tentativo di estorsione, o un “messaggio” alla famiglia. La comunità è attonita. Il primo cittadino, Francesco Aiello, quando ha appreso la notizia ha espresso “profondo sconcerto” e chiesto l’intervento immediato del Prefetto e del Ministero dell’Interno. “È tempo di agire”, ha detto il Sindaco “non si può più restare a guardare. Le istituzioni centrali devono intervenire con decisione. A Vittoria lo Stato deve tornare a farsi vedere e sentire”. Anche le Associazioni di categoria, i sindacati e i rappresentanti della società civile chiedono una risposta forte: più presenza delle forze dell’ordine, controlli capillari e un impegno concreto per riportare sicurezza e fiducia tra i cittadini. Chiunque abbia visto qualcosa o abbia informazioni utili è invitato a contattare immediatamente le forze dell’ordine“.

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