Torna a riunirsi il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, dopo l’elezione del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno (FdI), avvenuta ieri a Sala d’Ercole.
Un incontro dei deputati regionali è già programmato per lunedì prossimo. Lo stallo dentro i meloniani non è ancora superato, ma soprattutto, rischia di complicare il gioco degli incastri della giunta di governo che il presidente della Regione Renato Schifani di fatto ha già definito. Il primo fronte, da cui a caduta, discendono altri effetti, concerne FdI; fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla composizione della squadra di Schifani, rimangono in bilico le postazioni del capogruppo e quelle delle designazioni nelle commissioni parlamentari, compreso il dossier delle presidenze.
Sul voto d’Aula per Galvagno, i malpancisti hanno preferito votare e non spaccare il gruppo, ma sull’ipotesi che da Roma continua a restare in piedi della nomina in giunta di Francesco Paolo Scarpinato, che avrebbe rifiutato la postazione “consolatoria” di vicesindaco di Palermo per giocarsi la carta di assessore regionale, il confronto rimane serrato. Inoltre da Roma FdI muove l’obiezione che riguarderebbe la prima eccezione, quella sulla Sanità, dove Schifani vorrebbe piazzare Giovanna Volo, dirigente amministrativo della sanità siciliana, esterna al quadro parlamentare. Aperto il varco, dicono i meloniani, è difficile adesso confinare tutto nel campo della regola parziale.
Il gioco di specchi potrebbe risolversi con una vertenza a due da chiudere tra Schifani e La Russa in cui la riconsiderazione della pregiudiziale sugli esterni possa avere altre deroghe o, nel secondo caso, lasciare spazio a compensazioni per FdI da cercare nell’ambito dei sottogoverni. A quel punto la quaterna degli assessori riguarderebbe Amata, Aricò, Assenza e Savarino.