Gli aspiranti terroristi dell’Isis si radicalizzerebbero nelle campagne siciliane, dove lavorano molti migranti. Non si tratta di un’ipotesi fantasiosa di qualche agitatore anti-immigrazione, ma di una notizia svelata oggi dal procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro, ascoltato nell’audizione davanti al Comitato Schengen.
Secondo il procuratore catanese, questi episodi sarebbero avvenuti nelle campagne del Ragusano dove sono presenti diverse serre che utilizzano abitualmente migranti. Qui alcuni lavoratori stranieri avrebbero avuto contatti con soggetti, che sarebbero poi risultati collegati con organizzazioni terroristiche.
“Un fenomeno di radicalizzazione – ha spiegato il magistrato – lo registriamo in centri in cui viene utilizzata la manodopera dei migranti nelle attività agricole delle serre, e mi riferisco soprattutto al territorio del Ragusano dove avviene il cosiddetto caporalato”.
E non è tutto, perché, stando a quanto emerso nell’audizione, parte dei proventi del traffico di migranti nel Mediterraneo finirebbe direttamente a finanziare il terrorismo internazionale. “Quello che noi riteniamo – proseguito Zuccaro – ma sul punto non abbiamo indicazioni documentali certe, è che una parte dei proventi del traffico dei migranti clandestini finisca nelle mani di soggetti che operano e che hanno organizzazioni militari o paramilitari. Quindi non si possono escludere anche organizzazioni che siano collegate con il mondo del terrorismo”.
Infine, il procuratore ha spiegato come fenomeni di reclutamento di aspiranti terroristi e proselitismo siano stati registrati da parte di migranti arrestati per vari reati e detenuti in carcere a Catania. In tal caso, sempre stando a quanto affermato dal magistrato, questi migranti carcerati avrebbero tentato di avvicinare alle organizzazioni terroristiche alcuni compagni di detenzione.