Resa dei conti in Senato dove oggi potrebbe andare in scena l’ultimo atto del Governo del Presidente del Consiglio Mario Draghi. In serata, lo strappo, comunicato in diretta streaming, dal capo del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte.
A provocare la crisi balneare di metà luglio, il voto sul Ddl n. 2668 – Decreto-legge n. 50, Aiuti, energia e investimenti (approvato dalla Camera dei deputati).
“Con le medesime lineari, coerenti motivazioni” di quanto fatto alla Camera, al Senato “non parteciperemo al voto”, ha annunciato il leader del M5s Giuseppe Conte all’assemblea dei parlamentari del Movimento Cinquestelle.
“Draghi – ha detto Conte – ha annunciato un corposo decreto a fine luglio, questo è uno snodo politico importante, ammette indirettamente quello che il M5s diceva da tempo, che gli aiuti stanziati non sono sufficienti. Sono una soluzione tampone.”
Immediata la replica della Lega: “Se i 5Stelle escono dall’Aula, la maggioranza non c’è più: basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani”. Così fonti del Carroccio riportati dall’Ansa.
Da capire come si muoveranno i leader del centro destra. Una nota della Lega parla “piena sintonia” tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. annunciando un incontro con i vertici della Lega (capigruppo, ministri, governatori).
Non si è fatta attendere neanche la replica di Fratelli d’Italia. “Guerra, pandemia, inflazione, povertà crescente, caro bollette, aumento del costo delle materie prime, rischi sull’approvvigionamento energetico, crisi alimentare. E il governo ‘dei migliori’ è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!”. Lo scrive su Facebook la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
“Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro“, afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Chiara la posizione di Mario Draghi: senza i 5 stelle l’attuale non può andare avanti e sarebbe impensabile proporre un Draghi bis.
Il forfait al voto di fiducia al decreto aiuti dei parlamentari di Giuseppe Conte provocherebbe la fine dell’azione di governo anche se Draghi avrebbe comunque i numeri per portare avanti una maggioranza. Resta da capire se l’ex premier riuscirà a tenere serrate le fila dei suoi evitando che nuovi malumori inneschino ulteriori spaccature e addii (Luigi Di Maio docet). E poi c’è il Quirinale, l’arbitro di questa partita chiamato molto probabilmente a intervenire per l’ennesima volta ed evitare il peggio che fa rima con appuntamenti cruciali come la sessione di bilancio autunnale.
Certo è che La Lega preme per le elezioni: ‘Non ci auguriamo la crisi, ma così non si può andare avanti’. Il leader del Pd Letta avverte: ‘Se il governo cade, si vota e vincerà chi ora è capace di dare risposte al Paese’. Tajani con Draghi: ‘Per Fi non esiste altro premier’. Il governo, intanto, incontra le imprese su taglio del cuneo e salario minimo e lavora al decreto Aiuti-bis: obiettivo Iva zero sul carrello della spesa.
“Quello che sta facendo il M5S è incomprensibile, ecco perché Silvio Berlusconi e Fi hanno chiesto di verificare se vogliono stare o meno al governo. Senza il M5S i numeri ci sono per continuare però il presidente del Consiglio ha detto che senza il M5S finisce la stagione dell’unità nazionale. Per quanto ci riguarda dopo Draghi non ci sono altri presidenti del Consiglio”. Lo ha detto il coordinatore nazionale di FI ed eurodeputato del Ppe Antonio Tajani parlando con i cronisti a Bruxelles. Quante probabile ha il governo Draghi di sopravvivere? “Non faccio il mago, io mi auguro che sopravviva”, ha aggiunto.