Un minuto di silenzio è stato osservato davanti all’albero Falcone, a Palermo, con qualche minuto di anticipo, rispetto alle 17.58, ora esatta in cui il tritolo fece esplodere il tratto di autostrada A19, nei pressi dello svincolo di Capaci.
Come ogni anno, da 33 anni, la manifestazione di commemorazione è avvenuta davanti l’albero intitolato al magistrato, sotto l’abitazione dove viveva Giovanni Falcone insieme alla moglie, Francesca Morvillo. La polizia di Stato ha intonato Il silenzio. Sul palco, oltre alla sorella di Falcone, Maria, insieme per il ricordo delle vittime, vi erano anche alcuni esponenti della Fondazione Falcone, Pietro Grasso, ex presidente del Senato e magistrato che ha letto i nomi delle vittime della strage, e il magistrato componente del pool antimafia Leonardo Guarnotta.
Davanti all’albero Falcone c’è chi ha sventolato dei lenzuoli bianchi come avvenne qualche giorno dopo l’attentato quando i lenzuoli furono appesi sui balconi.
Il minuto di silenzio, davanti all’albero Falcone, a Palermo, è stato osservato con anticipo rispetto alle 17.58, ora in cui il 23 maggio del 1992, è esploso il tritolo lungo la A19. La gente in via Notarbartolo ha contestato l’episodio urlando: “Dieci minuti prima? Vergogna”, “Giù le mani da Falcone”. Tra loro anche Roberta Gatani, responsabile dell’associazione Casa di Paolo in memoria di Borsellino. “Hanno tolto ai cittadini palermitani il minuto in ricordo di Giovanni Falcone e delle vittime della strage. Hanno smontato il palco dieci minuti prima, ed è gravissimo“, dice. “Non capisco chi si è prestato a questo gioco. Per evitare cosa? Che arrivasse il corteo?“, commenta un uomo.
“Sono sconvolta – commenta Claudia La Barbera, una cittadina – Vengo qui da lavoro, di corsa, trafelata. Mi sono fatta le corse per essere qui alle 17.58, arrivo e scopro che già tutto era finito. Mi sento derubata”