I tempi cambiano. Spesso in fretta. A volta anche senza un perché. Portano con sé venti nuovi, esigenze diverse.
La forza dei numeri detta legge. La possibilità per l’elettore siciliano di esprimere un doppio voto, uno per un candidato uomo e uno per un candidato donna, che divenne legge nel marzo del 2013 per iniziativa del governo Crocetta, viene adesso messa in discussione dalla proposta di Forza Italia di ridisegnare le regole.
Ieri, in commissione Affari istituzionali all’Ars è stato affrontato l’esame del testo del disegno di legge n. 178 ‘Modifiche di norme in materia di doppia preferenza di genere’ , presentato dal capogruppo di FI Giuseppe Milazzo.
La maggioranza punta ad abolire questa norma, introducendo modifiche sostanziali. Una situazione incerta sul filo del voto in commissione la partita con i’grillini’, che potrebbero risultare decisivi qualora votassero con le opposizioni. Se ne riparlerà nei prossimi giorni. Per Marianna Caronia, nuovo presidente del gruppo misto all’Ars, “Questo accanimento dimostra invece quanto questa norma sia non soltanto utile ma anche necessaria”.
Alla riunione hanno partecipato, fra gli altri, Milena Gentile rappresentante associazione Emily, Adriana Palmeri della associazione Mezzo Cielo e Valeria Ajovalasit presidente di Arcidonna, che hanno argomentato le ragioni della loro contrarietà all’abolizione della preferenza di genere.
Critico, in maniera decisa, anche il presidente della commissione Antimafia e deputato della lista Cento passi Claudio Fava: “Con l’introduzione della doppia preferenza di genere abbiamo evitato il triste spettacolo di aule consiliari occupate solo da uomini, uno spettacolo purtroppo non raro nel passato. Per la Sicilia è stata una conquista di civiltà, testimoniata dai numeri, che hanno visto triplicare la presenza di consigliere comunali. E adesso all’Ars qualcuno vorrebbe riportare indietro le lancette della storia, magari tornando ad aule consiliari tutte al maschile per garantire qualche eletto fidelizzato in più”.