I conti alla Foss non tornano, e di regola i numeri ragionieristici non mentono. Il dubbio nasce dall’aumento non indifferente dei costi relativi alla gestione del personale, che si aggirano a circa 500 mila euro nell’arco temporale di soli 6 mesi.
Spese poco giustificabili, se si pensa alla paralisi in toto determinata dalla pandemia da Covid 19, ed è certo che l’emergenza sanitaria non ha risparmiato arte e cultura. Tante sono le spese lievitate per sostenere indennità aggiuntive e promozioni di carriera di una certa qualità, in violazione delle apposite regole procedurali, e non solo.
Si ipotizza un danno erariale all’amministrazione pubblica, infatti dagli Assessorati Bilancio e Turismo sono stati inviati i commissari per l’espletamento delle relative attività ispettive in seno all’Orchestra Sinfonica Siciliana, al cui vaglio va l’esame della relazione semestrale redatta dal Collegio dei revisori della Fondazione.
Dall’atto amministrativo si evince una mala gestio finanziaria , una scopertura economica per quanto riguarda i concerti in streaming e per tutta una serie di attività che vanno dallo smart working all’organizzazione delle mansioni del personale, inoltre l’ente non ha ancora approvato il bilancio interno di previsione del 2021.
Questo ha comportato le dimissioni di tre componenti del Cda della Fondazione e gettato l’ombra sull’operato del sovrintendente Antonio Marcellino.