Una squadra compatta che ha portato risorse per tutto il territorio, Messina e provincia, ha fatto in modo che finanziamenti datati approdassero in porto e infine ha fatto una battaglia non ancora conclusa sulla vergogna dell’aumento da quasi mille euro al mese per i deputati dell’Ars, oltre 10 mila euro in più ogni anno (leggi qui).
“E’ quasi una mini finanziaria per Messina” sintetizza Matteo Grasso che insieme ad Alessandro De Leo, Pippo Lombardo e Cateno De Luca ha illustrato in conferenza stampa i risultati portati a casa dal gruppo di Sicilia Vera e Sud chiama Nord. Otto deputati all’opposizione che, come spiegato dal coordinatore dei due gruppi, Danilo Lo Giudice: “Con un lavoro corale e costante hanno ottenuto risultati importantissimi”. Lo Giudice peraltro è nel direttivo dell’Anci Sicilia come vicepresidente, ruolo di grande rilievo strategico.
Ad aprire l’incontro con i giornalisti è stato il sindaco di Messina Federico Basile che si è soffermato sull’importanza di avere una rappresentanza sia all’Ars che in Parlamento in gradi di portare avanti, anche facendo opposizione costruttiva, fatti e progetti. “Le risorse che i deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord hanno portato a Messina non sono una regalia ma somme che spettano alla nostra città e che spesso in passato ha visto dirottare l’attenzione a favore di Palermo e Catania”.
Grazie agli emendamenti presentati dai deputati messinesi De Leo, Grasso, Lombardo e De Luca, e sui quali si è registrata l’adesione di molti colleghi dell’Ars, sono stati approvati finanziamenti importanti per tutto il territorio.
“Siamo riusciti ad ottenere quell’adeguamento sul trasporto pubblico locale che ci spettava dal 2012- spiega Alessandro De Leo- e che da adesso vedrà corrispondere a Messina, in quanto città metropolitana l’adeguato corrispettivo in euro per chilometro”.
Nonostante Messina sia città metropolitana in questo decennio l’Atm si è visto corrispondere un contributo euro/km pari a 0,85 cent a fronte di 2,50 di Catania e 2,40 di Palermo. Ristabilita equità e principio adesso saranno chiesti anche gli arretrati.
“Abbiamo lavorato per Messina e provincia. Abbiamo ottenuto anche 200 mila euro per il risanamento di Messina- ha continuato Alessandro De Leo- somme che vanno ad aggiungersi a quelle complessive della legge speciale. Un altro risultato del quale vado orgoglioso riguarda le farmacie rurali che rischiavano di chiudere a causa di un sostegno della Regione divenuto troppo esiguo. Vi sono piccoli comuni montani, con meno di 5 mila abitanti nei quali la farmacia ha una funzione poliedrica e vitale. Molte farmacie rurali rischiano la chiusura e sono riuscito ad incrementare il contributo della Regione di altri 500 mila euro”.
A dar voce ai sindaci alle prese con difficoltà sia di finanziamenti che legate a carenze di personale è stato Matteo Sciotto che è anche primo cittadino di Santa Lucia del Mela. “Abbiamo raggiunto obiettivi importanti grazie ad un lavoro di squadra ed alla strategia di Cateno De luca. Da sindaco sono soddisfatto perché siamo riusciti a dar voce agli Asu degli enti locali per i quali abbiamo ottenuto l’integrazione oraria e per di più per il prossimo triennio. Si stava verificando una discriminazione con la previsione dell’integrazione oraria per i soli Asu dei beni culturali, non siamo riusciti ad estenderla per tutti gli Asu degli enti locali e per 3 anni. I comuni ed i cittadini sanno quanto sia indispensabile il prezioso lavoro degli Asu che da 20 anni attendono risposte”.
Sciotto si è poi soffermato sull’emendamento che, nel finanziare i 14 comuni colpiti dalle alluvioni del 2015 (oltre 1 milione di euro) ne modifica i criteri dividendo le somme in maniera equa e non più in base alla popolazione (principio questo che favoriva i comuni più popolati a svantaggio dei piccoli).
“Il risultato storico è un altro- ha concluso il deputato di Sicilia Vera- e mi riferisco ai fondi per la Valle del Mela in quanto area ad elevato rischio ambientale. Da oltre 20 anni, dal 2002, quando i comuni della Valle del Mela sono stati dichiarati ufficialmente area ad elevato rischio ambientale non era stato fatto assolutamente nulla. Adesso i comuni di Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, San Pier Niceto, Condrò, Gualtieri Sicaminò hanno a disposizione complessivamente 10 milioni di euro, che sono stati suddivisi in modo equo per avviare azioni di riqualificazione urbana ed ambientale”.
I cambi di criteri nelle assegnazioni delle risorse non sono aspetti secondari perché fanno la differenza tra la capacità di agire nei singoli comuni o restare indietro rispetto a città che hanno più fondi. Ed è quanto ha sottolineato Pippo Lombardo per quel che riguarda il Fondo di progettazione della Regione destinato ai comuni.
“Si può incidere solo se si conoscono le problematiche- ha spiegato Lombardo– e chi ha amministrato con ruoli diversi sa quali sono le criticità e come intervenire. Il fondo di progettazione da 200 milioni secondo la norma del governo regionale sarebbe stato gestito a sportello dall’assessorato di riferimento. Questo lascia ampi margini di discrezionalità e penalizza i comuni più piccoli. Non dà certezza di trasferimenti e costringe gli amministratori ad andare a pietire dall’assessore le somme. Grazie al nostro emendamento che ha ottenuto approvazione trasversale il 60% di questi 200 milioni sarà distribuito equamente tra i comuni. Questo significa che già da domani Messina avrà risorse per 3 milioni da destinare alle progettazioni che in una fase come questa sono fondamentali. E’ questa la forza che l’opposizione può avere se conosce bene le criticità e sa come incidere”.
E il risultato più grande per Cateno De Luca, dopo che è riuscito a far invertire la rotta alla giunta Schifani che stava approvando prima la legge di stabilità sul defr (targato Musumeci giugno 2022…..) è stato proprio questo al punto che in Commissione bilancio è stato lui il relatore di una regolazione di marcia che ha rimesso nei corretti binari (temporali e tecnici) la finanziaria.
“E’ passato anche un criterio fondamentale- ha detto De Luca- tutte le progettazioni già approvate avranno la priorità nei finanziamenti 2021-2027. Un dettaglio non da poco perché vale 450 milioni della legge 8 del 2018 per tutta la Sicilia e di queste somme oltre 100 milioni per Messina grazie all’art.99 che feci approvare io che in quel periodo ero deputato”.
Quei 100 milioni sono ancora in vita quindi e possono essere usati e spesi subito. Sono 20 milioni per la rete idrica, 20 milioni per la bonifica ex Sanderson ( e la cessione dalla Regione al Comune), 40 milioni per il risanamento. Ci sono poi somme destinate ai progetti per il Dopo di noi (in tutta la Sicilia) e per i rifugi sanitari.
“Voglio ringraziare l’assessore Falcone con il quale abbiamo avuto qualche diverbio all’inizio ma ha saputo ben interpretare il suo ruolo comprendendo l’importanza di fare sintesi e mediare. Schifani aveva fretta di portare a casa il risultato ma senza sintesi saremmo rimasti fino ad aprile a discutere….e Falcone lo ha compreso. L’opposizione è più ampia della maggioranza e siamo riusciti a essere concreti e costruttivi”.
La falla si è invece aperta sull’aumento dell’indennità per i deputati regionali, passata sotto silenzio dal 14 dicembre in poi e venuta alla ribalta quando è approdata all’Ars. L’emendamento presentato da De Luca e dai deputati di Sicilia Vera e Sud chiama nord prevedeva l’abolizione della norma che dal 2014 garantisce l’automatismo dell’aumento dell’indennità con il costo della vita, rischiava (come poi è avvenuto) di venire affondato dal voto segreto. I deluchiani volevano voto palese e hanno alzato i tesserini per protesta rifiutandosi quindi di votare. I 5stelle hanno poi contestato al leader di Sicilia Vera di aver voluto fare solo show. Ne è nato uno scontro (qui)
“Ringrazio il deputato dem De Pasquale che ha avuto il coraggio oggi di dire che sin dal 14 dicembre tutto l’ufficio di presidenza, compresi i 5stelle sapevano dell’aumento e lo hanno approvato. Il clamore mediatico li ha fregati. Ma Sul voto segreto non consento ipocrise. Altri 9 deputati della maggioranza avevano tolto il tesserino proprio per non macchiarsi di questa porcheria e l’avrebbero rimesso se noi avessimo votato….Noi abbiamo presentato un disegno di legge per abrogare l’automatismo e quindi cancellare l’aumento. Vediamo chi ce lo vota in Asseblea ed a voto palese……”