“Nella redazione del bilancio dovete prima, senza alcuna discrezionalità, allocare le risorse sufficienti per le esigenze dei disabili, e solo poi, con quello che rimane, distribuire come meglio vi aggrada i soldi e la fantasia non vi mancherà, spaziando come volete dalla formazione per formati e formatori, al mantenimento di strutture di indubbia utilità, alla salvaguardia delle prerogative di diritti acquisiti vostri e di vostri discendenti e ascendenti, fino alla incomprimibili e non rivedibili spese di funzionamento di questa stessa sacra Assemblea. Dovete fare esattamente il contrario di quello che avete fatto fino ad ora”. Questo è un passaggio della lettera dei fratelli tetraplegici Gianluca e Alessio Pellegrino, letta in apertura della seduta della commissione Sanità dell’Assembla siciliana che sta affrontando proprio il tema dell’assistenza alla disabilità, alla presenza di una delegazione di disabili gravissimi e rappresentanti delle associazioni. “A noi non importa come decidete di trovare questi soldi, sancendone per legge il vincolo di destinazione – aggiungono i fratelli Pellegrino – Avete a disposizione fior di funzionari parlamentari, di consulenti strapagati e quantità planetarie di professionalità dirigenziali interne e incaricate esterne debordanti per tale scopo, vi diamo quindi 7 o 10 giorni al massimo per l’approvazione di un emendamento correttivo della legge di bilancio”.
Basta con “schermaglie e tattiche rimpallanti presagio di fallimenti” tra il governo della Regione e il Parlamento siciliano, “è un giochetto vecchio”, dicono i fratelli nella missiva. “Vi scongiuriamo di risparmiarcelo“, altrimenti, proseguono i due fratelli, “vi farete prima di tutto voi del male”. “Perché noi risponderemo con una manifestazione mai vista a cui parteciperanno tante personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile che in questi giorni ci hanno contattati a tal fine – annunciano i fratelli Pellegrino – Nulla di paragonabile, per grandezza e personalità coinvolte, al pur fortissimo risalto mediatico delle azioni di febbraio. Sarà il vostro gigantesco e definitivo funerale (mediatico s’intende)”. E aggiungono: “E ci organizzeremo anche dopo, seppellendo (in senso figurato, ovviamente) i sindaci, gli assessori, i consiglieri e i dirigenti degli enti locali, con numerose class action, per ottenere l’attuazione forzata dei nostri diritti, forti anche della sentenza della Corte costituzionale, con maggiori danni per le casse regionali e degli enti locali, di cui la dirigenza politica e amministrativa responsabile risponderà davanti al giudice contabile”.
“Questa è la seconda e ultima volta che varchiamo la soglia di questi Palazzi. Non vi entreremo più perché ogni volta, lo confessiamo, proviamo un certo disagio nel calpestare (si fa per dire) questi sfarzosi ambienti, espressione simbolo di una Sicilia nobile e ricchissima che non dovrebbe avere problemi a trovare i soldi per i suoi figli più sfigati dalle avversità di una vita che continuano ad amare, insieme alle loro famiglie e ai loro caregiver, come è giusto che sia”. Così i fratelli tetraplegici Gianluca e Alessio Pellegrino concludono la lettera indirizzata ai politici e letta in apertura della seduta della commissione Sanità dell’Assemblea.