In Sicilia la politica appare sempre di più come un luogo virtuale totalmente distaccato dalla realtà. Una dimensione, nella quale tutto risponde a logiche ben precise, che però fanno a pugni con la quotidianità, con il vissuto della gente normale. Nei dorati palazzi della politica è come se non ci si rendesse conto che fra questi agglomerati del nulla e il Paese reale c’è ormai un abisso. Anzi, molto di più.
I signori politici del centrodestra e centrosinistra siculo sembrano, infatti, come dei marziani che non conoscono per nulla il luogo in cui sono e non si rendono conto della realtà. Per costoro è normale che, piombati per sbaglio in una terra aliena, non comprendano niente di questo luogo, che nei propri progetti rappresenta solamente terreno di conquista per scorribande spaziali. Di certo c’è che si tratta di un territorio estraneo, perché non lo conoscono. Come estranei sono i loro abitanti.
Ecco, immaginate che questa terra aliena sia la Sicilia e i suoi abitanti siano i Siciliani.
I politici isolani si comportano un po’ come questi marziani, che non riescono a stabilire alcun legame con chi in questa terra vive e soffre ogni giorno. Chiusi come sono nelle loro navicelle, le dinamiche che all’interno di queste tengono banco sono quelle di un mondo altro, alieno, appunto.
E così, avviene che i marziani di centrodestra credano che la Sicilia di oggi sia ancora l’Isola del “61 a 0” di berlusconiana memoria, non rendendosi conto che, nel frattempo, la Sicilia che credevano di dominare non esiste più. Ma questi signori, incuranti di tutto, continuano a trattare questa terra come fosse ancora cosa loro e a credere che i destini del popolo siciliano si decidano nelle segreterie politiche fatte di accordi o di strizzate d’occhio fra Micciché e Berlusconi. Magari con la benedizione di un Saverio Romano, rientrato nei ranghi del centrodestra dopo aver flirtato per anni con il Pd.
Marziani proprio! Così come a Marte, ma sull’altro lato del pianeta, sembrano vivere i dirigenti siciliani del Pd, che vivono una quotidianità fatta di tatticismi e riposizionamenti interni, in vista di sfide congressuali sempre più lontane dall’attenzione dei cittadini, e di duelli (come quello Faraone-Cracolici) che non interessano più quasi a nessuno, visto che gli unici spettatori sono soltanto i supporters dell’uno o dell’altro contendente. In un’arena vuota di pubblico, in cui sono rimasti solo amici e parenti.
A proposito di Arena e di alieni, c’è infine la pletora di fedelissimi del governatore, che vive in un mondo tutto suo, fatto di ossequi e di applausi scroscianti, nella speranza di mantenere il posto ottenuto per gentile concessione, mentre migliaia di siciliani hanno perso il lavoro, molte imprese sono state costrette a chiudere e sono sempre di più i giovani costretti a lasciare la Sicilia per cercare fortuna altrove.
E intanto, ottobre si avvicina e porta con sé un vento molto forte che sa di uragano. E gli uragani, com’è noto, non guardano in faccia a nessuno. Ma gli alieni, i marziani, pur sapendolo (perché stupidi non sono), fanno finta di niente. Continuano come se nulla fosse, limitandosi a voltarsi dell’altro lato nella speranza di esorcizzare il pericolo, non guardandolo in faccia.
Roba da alieni, insomma… Ma se così non fosse che alieni sarebbero?