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Uomo mite e umile

I Papabili – Arborelius, un monaco dal profondo Nord

lunedì 28 Aprile 2025

Chi ha detto che se i cardinali dovessero andare a prendere il prossimo Papa nuovamente “dalla fine del mondo” questa debba per forza coincidere con il sud del mondo? Anche il nord, anzi il profondo nord potrebbe offrire al Conclave qualche soluzione in linea con l’opzione di Papa Francesco per le periferie e nello specifico si tratta della lontana e fredda Svezia, un paese sì europeo ma dove i cattolici sono una sparuta minoranza.

A dire il vero nella Svezia luterana da un po’ di tempo i cattolici hanno ritrovato visibilità e dinamismo tanto da aumentare il numero di battezzati ed è opinione comune che il merito sia stato in gran parte del vescovo di Stoccolma Anders Arborelius.

Il Cardinale Anders Arborelius è un uomo mite ed umile ma ha tuttavia accumulato diversi primati: è il primo vescovo cattolico di origine svedese dai tempi della riforma luterana e primo cardinale dei Paesi nordici europei. Non solo, il vescovo di Stoccolma, nato nel 1949 a Sorengo, un piccolo centro del Canton Ticino in Svizzera, da genitori originari della Svezia, è stato battezzato nella fede luterana e solo a vent’anni si è convertito al cattolicesimo.

Dopo la conversione al cattolicesimo la seconda scelta importante di Arborelius è stata quella della vita monastica. Nel 1971 è entrato nell’ordine dei carmelitani scalzi grazie all’ammirazione e alla devozione per santa Teresa di Lisieux e per più di vent’anni il suo mondo è stato il piccolo convento carmelitano di Norraby nel sud della Svezia. Arborelius è anche uomo di grande cultura: ha compiuto studi teologici al Teresianum di Roma e ha conseguito una laurea in lingue moderne (inglese, spagnolo e tedesco) all’università di Lund.

Consacrato vescovo da Giovanni Paolo II nel dicembre 1998. Dal 2005 al 2015 è stato presidente della Conferenza episcopale della Scandinavia, infine è stato creato cardinale, del tutto inaspettatamente, nel 2017 da Papa Francesco che di lui disse «Un uomo che è un modello di guida: non ha paura di nulla. Parla con tutti e non è contro nessuno. Punta sempre al positivo. Credo che una persona come lui possa indicare la strada giusta da seguire».

Eppure nonostante l’elogio di Bergoglio e il crescere delle sue quotazioni per il prossimo Conclave, Arborelius non si è mai montato la testa, al contrario parlando con il Corriere della Sera si è scrollato di dosso l’etichetta di papabile: «È piuttosto fantasioso che scelgano me».

Il vescovo di Stoccolma in Conclave potrebbe essere un buon compromesso per il dopo Francesco perché nella sua attività pastorale è riuscito a conciliare temi tipici della Chiesa di Bergoglio come l’attenzione ai migranti e l’ecumenismo e altri cari ai conservatori come la solidità dottrinale e il contrasto alla secolarizzazione.

Arborelius continua a schernirsi ma sembra crescere l’attenzione per questo monaco che con la mitezza e il silenzio evangelizza la Svezia senza Dio.

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