Anche i precari del Consiglio nazionale delle ricerche di Palermo hanno preso parte al corteo della Cgil contro le modifiche che il governo intende apportare al sistema delle pensioni per chiedere la stabilizzazione dei loro contratti di lavoro. Nel capoluogo siciliano sono circa 140 e da circa due settimane, ovvero da quando l’esame della manovra finanziaria in Parlamento è entrato nel vivo, hanno deciso di occupare in assemblea permanente la sede di via Ugo La Malfa.
“E’ uscito fuori dal Senato un piccolo sforzo da parte del governo – spiega la ricercatrice Annalisa Pinsino – che ha in realtà avallato un emendamento che consta di risorse veramente irrisorie, circa 10 milioni di euro per il 2018 per tutti gli enti di ricerca, considerando che per tutti gli enti ce ne vogliono 300 milioni di euro si può capire come si tratta di briciole”.
“Non solo – aggiunge – il governo prevede il cofinanziamento delle risorse, questo vuol dire che per 10 milioni disponibili 5 milioni devono essere messi dall’ente di riferimento, ma gli enti i soldi non ce li hanno, per cui come fanno ad utilizzare queste risorse?”.
Nonostante i pochi fondi stanziati le speranze sono ancora vive. La legge, infatti, deve ancora passare al vaglio della Camera e ritornare a Palazzo madama per l’approvazione definitiva. A Montecitorio potrebbero essere approvati emendamenti che aumentano la dotazione finanziaria. “Negli ultimi giorni è uscito un appello della Di Giorgi (senatrice del Pd, ndr) – ha concluso Pinsino – che di fatto ha firmato l’emendamento con preghiera da parte degli onorevoli di mettersi una mano sul cuore e provare a rimpinguare la porzione economica”.