“Metafore, ora aggressive e accese ora geometriche, gelide amalgamate da una coerenza euforica, capricciosa. Ognuna però concorre a illuminare un unico irripetibile attimo che diviene atmosfera ideale“.
In un viaggio tra il fantastico e il reale, alla ricerca della natura intrinseca dell’uomo, che va al di là delle semplici e ordinarie percezioni superficiali, Palazzo Ziino apre le sue porte a “Interferenze”, mostra dell’artista contemporaneo Ziganoi, curata da Alberto Samonà e allestita da Agnese Giglia, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Nello storio edificio che oggi ospita a Palermo, in via Dante, l’assessorato alla Cultura, fino al 5 novembre, sarà possibile immergersi in questo percorso multimediale dove il protagonista assoluto è il colore potente, carico di segni e significati di qualcos’altro, riflessi in lenti capovolte e in rinnovati impulsi che danno vita a nuove entità. Tra i temi affrontati le difficoltà della condizione umana, dilaniata tra la memoria di un passato che è nella nostra coscienza e il rapporto attuale con gli altri sempre più frammentario e difficile.
Dai trentasei dipinti in acrilico su tela, cartone e juta esposti, dai quali predomina un linguaggio unico scaturito dalle sue origini, e dunque dalle sue radici siciliane, è possibile intravedere il lavoro di Ignazio Cammalleri verso una ricerca infaticabile sul futuro dell’umanità.
E dunque cosa si cela dietro “Interferenze”? Intervistato da ilSicilia.it, l’artista ha spiegato che altro non è che “un teatro in cui sfilano i volti dell’umanità, le loro contraddizioni, nelle loro gioie, nelle loro sofferenze, ma soprattutto nella ricerca della bellezza. Interferenze è l’auspicio che ogni uomo nell’incontro, nell’avvenimento, onda dopo onda, di un flusso di energia, possa sprigionare bellezza e non tristezza, guerra, amarezza o sconfitta“.