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La Visita ad limina

Il 29 aprile i vescovi siciliani incontreranno Papa Francesco

venerdì 12 Gennaio 2024

Il prossimo 29 aprile i vescovi siciliani voleranno a Roma per incontrare Papa Francesco. L’udienza con il Pontefice è il primo appuntamento della cosiddetta Visita ad Limina Apostolorum che si terrà a Roma dal 29 aprile al 3 maggio 2024 e che è stata annunciata con un austero comunicato a conclusione della sessione invernale della Conferenza Episcopale Siciliana.

A illustrare ai prelati dell’Isola il programma della visita è stato il vescovo di Patti monsignor Guglielmo Giombanco: i vescovi saranno a Roma dal 29 aprile al 3 maggio, e proprio nel primo giorno è prevista l’udienza con il Papa e l’incontro con i Dicasteri della Santa Sede. Nei giorni successivi sono previste anche le Concelebrazioni nelle quattro Basiliche Maggiori. Un’altra celebrazione comunitaria, agli inizi della Visita, avrà luogo nella Chiesa di S. Maria Odigitria dei Siciliani.

La Visita ad limina è un evento straordinario e ordinario insieme. Con limina apostolorum sono tradizionalmente indicate le tombe degli apostoli Pietro e Paolo, luogo di venerazione per tutti i cristiani ed in particolare per i vescovi di ogni parte del mondo che sono tenuti a visitarle periodicamente secondo un antico dettato del Sinodo di Roma del 745 con Papa Zaccaria. Attualmente le visite ad limina si dovrebbero tenere ogni cinque anni  ma a causa dell’aumento vertiginoso del numero dei pastori si è raggiunta praticamente una frequenza decennale, tuttavia restano un’occasione per  i vescovi di tutto il mondo per incontrare  il Papa per illustrare le particolarità che contraddistinguono la loro diocesi e regione dal punto di vista religioso, sociale e culturale, quali i nodi problematici e come interviene la Chiesa locale.

Con il 2024 è arrivato il turno dei vescovi delle 16 Regioni ecclesiastiche italiane che nei prossimi mesi saranno impegnati, in base alla suddivisione del territorio ecclesiastico, nel loro “pellegrinaggio” presso la Santa Sede. Primi a essere ricevuti saranno i vescovi del Piemonte e della Valle d’Aosta, dal 22 al 27 gennaio mentre i siciliani dovranno aspettare la fine di aprile.

L’ultima Visita ad limina dei pastori siciliani risale al maggio 2013 e da allora è passata molto acqua sotto i ponti ma soprattutto è cambiato l’episcopato siciliano che a differenza di dieci anni fa tra le sue fila conta una prevalenza di vescovi con un’impronta decisamente “Francescana”.

L’attesa sarà naturalmente per le parole del Papa che dieci anni fa, da neo Pontefice, secondo quanto raccontato da alcuni prelati del tempo, insistette su una testimonianza evangelica chiara contro la mafia additando come esempio don Pino Puglisi, il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia che diventò beato proprio qualche giorno dopo la Visita ad limina del 2013. I temi caldi per la Sicilia e l’attualità ecclesiastica non mancano e il Papa e i vescovi siciliani avranno l’imbarazzo della scelta per i temi da trattare, molto sarà determinato però dalla relazione che i pastori siciliani presenteranno al Pontefice.

Di certo c’è che probabilmente se Papa Francesco avrà qualche richiamo da fare non ci girerà intorno proprio come accadde il 9 giugno 2022 quando nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano Papa Bergoglio si lanciò in una solenne ramanzina contro i pizzi e i merletti che in molti ricorderanno: “Non vorrei finire senza parlare di una cosa che mi preoccupa, mi preoccupa abbastanza. Mi domando: la riforma che il Concilio ha avviato, come va, fra voi? (…) Ma carissimi, ancora i merletti, le bonete…, ma dove siamo? Sessant’anni dopo il Concilio! Un po’ di aggiornamento anche nell’arte liturgica, nella “moda” liturgica! Sì, a volte portare qualche merletto della nonna va, ma a volte. È per fare un omaggio alla nonna, no? Avete capito tutto, no?, avete capito. È bello fare omaggio alla nonna, ma è meglio celebrare la madre, la santa madre Chiesa, e come la madre Chiesa vuole essere celebrata. E che la insularità non impedisca la vera riforma liturgica che il Concilio ha mandato avanti. E non rimanere quietisti”.

 

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