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La nona giornata

Il Catanzaro spiazza il Palermo, brusco stop al Ceravolo: prima sconfitta stagionale per Inzaghi

sabato 25 Ottobre 2025

Il primo stop del Palermo targato Pippo Inzaghi arriva al Ceravolo di Catanzaro. Termina 1-0 la nona giornata del campionato di serie B. Il club di viale del Fante perde l’imbattibilità e non risponde ai successi delle dirette avversarie, scivolando al quarto posto, alle spalle di Monza e Cesena, e a cinque punti di distanza dalla capolista Modena, che consolida così il primato.

Mai realmente capaci di incidere o di apparire dentro la partita, i rosanero sventolano bandiera bianca, mettendo in luce una lacuna già emersa nelle ultime uscite: la mancanza di un collante tra centrocampo e attacco, capace di donare fantasia, spinta e brillantezza alla manovra offensiva. Tutti elementi grandi assenti di giornata. Un mix perfetto che regala ai calabresi il primo successo stagionale, scrollando dalle spalle di Aquilani il pericolo di un imminente esonero.

Il tecnico piacentino sfoggia “l’undici da trasferta”. Il ritorno in panchina di Bardi, dopo quello delle scorse settimane di Gomis, non si rivela un pericolo per l’inamovibile Joronen, che tiene ben saldi i guantoni tra le mani. 3-4-2-1 con: Pierozzi, Peda, Ceccaroni; Diakité, Segre, Ranocchia, Augello; Le Douaron, Palumbo; Pohjanpalo.

Pronti, partenza, via. Avvio sul filo dei nervi. Partita tesa, maschia e fallosa fin dai primi minuti. Il nervosismo cresce con lo scorrere del tempo e le interruzioni nel corso dei primi quarantacinque minuti sono frequenti. Lotta all’ultimo duello, ma ad avere la meglio non è nessuna delle due compagini, ai danni dello spettacolo.

Chi, inizialmente, si avvicina di più allo specchio della porta è la formazione siciliana, su spinta dei propri quinti. Al quarto d’ora Diakité piazza la sfera in area, ma prima Le Douaron e poi Segre non riescono ad agganciare. A ridosso della mezz’ora di gioco escono dal guscio anche i giallorossi, in appena due minuti. A sprecare sono Di Chiara di testa, bravo a scavalcare un già ammonito Pierozzi, e Iemmello, dopo lo svarione di Peda che rischia di mettere in serio pericolo il club di viale del Fante. I rosa rispondono dagli sviluppi di una punizione. Palumbo sventaglia, ma in scivolata il difensore polacco arriva in ritardo, mentre la mano di Pigliacelli si rivela provvidenziale per scongiurare il vantaggio degli ospiti.

Oltrepassare la soglia del quarantesimo si rivela fatale per il Palermo. I rosanero evaporano e i calabresi partoriscono tre chiare occasioni da gol. Pontisso squarcia in due la difesa, ma a tu per tu con l’estremo difensore finlandese si divora la ghiotta occasione. Pochi minuti dopo tocca a Iemmello, dagli sviluppi di un angolo. Il pallone, però, troppo schiacciato, sfiora di poco di palo. Nel recupero l’affondo finale, con Cisse che giustizia i palermitani, indecisi e imprecisi su una palla vagante in area: 1-0. 

Le sbavature odierne della difesa, orfana oggi più che mai di un sergente di ferro come Bani, si fondono alla mancanza di iniziativa. Latita la verve dei due fantasisti, Ranocchia e Palumbo. Il numero 10, alla seconda da titolare, al rientro dall’infortunio, sembra essere ripartito da zero. Passo lento e poco telecomandato, il guizzo che lo contraddistingue non esce praticamente mai. Una sorte non differente tocca all’ex Modena, incapace di donare quel “quid” richiesto ad un giocatore dall’alto tasso tecnico e dal piede educato e ammaestrato come il suo. Quando abbassa la propria posizione è sempre un campanellino d’allarme e non è certamente un caso se la rete del Catanzaro arrivi proprio in quei frangenti. Forse un dialogo maggiore tra i due avrebbe aiutato e donato nuova linfa alla manovra offensiva rosanero.

Unico a superare la sufficienza, escludendo il sempre vigile Joronen, è Diakité, costretto a contenere, con risultati apprezzabile, un indomabile Cisse, giovane promessa diciannovenne in prestito dal Verona. Sotto tono il tandem Le Douaron-Pohjanpalo, poco chiamati in cattedra, e Segre, nervoso e non incisivo come vorrebbe.

Il secondo tempo riparte così dall’inevitabile cambio Pierozzi-Bereszynski. La squadra di Inzaghi parte subito all’arrembaggio con il tentativo del numero 8 e la prima chance, al cinquantaseiesimo, dell’attaccante finlandese, entrambi vani. Il Catanzaro contiene, ma i rosa non approfittano dei ritmi più bassi, pescando pochi spazi liberi. Le restanti quattro sostituzioni ruotano in appena dieci minuti: Brunori per Le Douaron; Vasic per Augello; Gomes e Corona per Segre e Ranocchia. Ma al settantottesimo, quando dovrebbero essere i siciliani a dimostrare qualcosa, è Iemmello a far tremare i pali di Joronen.

L’impatto dalla panchina è positiva sia per il giovane serbo sia per il centrocampista francese, ma la formazione del tecnico piacentino non sfonda e non dà mai la sensazione di poter agganciare il risultato e riaprire il match. All’ottantaseiesimo Pohjanpalo si divora la rete del pareggio, non riuscendo a schiacciare il pallone di testa, dagli sviluppi di un corner. Anche i sei minuti di recupero scorrono senza grosse emozioni. Al triplice fischio finale arriva così il primo ko stagionale per il Palermo di Filippo Inzaghi.

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