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La nota del Controllo Analogo

Il Comune di Palermo fa i conti in tasca a Rap, l’ultimo trimestre del 2024 si chiude in rosso

venerdì 21 Febbraio 2025
rap

Al 30 novembre 2024 sembrava andare tutto per il meglio. Le politiche imposte dal piano di risanamento sembravano funzionare. E invece, a guardare i dati forniti dal Comune, in soli 30 giorni Rap è ripiombata nei suoi irrisolti problemi di bilancio. A lanciare l’allarme è una nota dell’ufficio del Controllo Analogo del Comune di Palermo. Organo amministrativo diventato famoso in questi mesi per l’opera di vigilanza sul rispetto dei paletti imposti dal piano di riequilibrio a cui è soggetta l’Amministrazione. Secondo quanto si legge nel documento, al 31 dicembre 2024 si registra “una perdita di esercizio da 2,4 milioni di euro. Dato ben peggiore rispetto all’attivo ante-imposte da 250.000 euro attestato dalle relazioni fornite al 30 novembre 2024.

Il Comune di Palermo chiede approfondimenti

Una situazione sulla quale gli uffici del Comune di Palermo vogliono vederci chiaro, in particolare con “opportune verifiche rispetto ad un andamento palesemente disomogeneo dei risultati economico – finanziari societari di periodo“. Ciò soprattutto alla luce del redigendo piano di risanamento recentemente approvato in Consiglio Comunale e dal quale dipende la ricapitalizzazione del pesante passivo causato dal bilancio 2023 da quasi dieci milioni di euro. In una nota inviata il 17 dicembre al Consiglio d’Amministrazione della Rap e a tutti gli attori istituzionali coinvolti, il dirigente Roberto Pulizzi ha chiesto chiarimenti rispetto ad alcuni aspetti dell’analisi dell’ultimo trimestre del 2024. Ciò per “completare correttamente l’iter di ricapitalizzazione e del conseguente previsto aumento di capitale sociale“.

Le domande poste dal Controllo Analogo

Fra i punti su cui sono chiesti chiarimenti, figura la voce dei costi non monetari (ammortamenti, svalutazioni ed accantonamenti). Una sezione economica che ha visto un incremento da 3,8 milioni di euro, fino a raggiungere il complessivo ammontare di 12 milioni di euro. Gli uffici del Controllo Analogo domandano alla Rap se è stato o meno contabilizzato un contributo regionale del dicembre 2024 da 1 milione di euro. Dal Comune inoltre reiterano la necessità di avere approfondimenti sulla voce degli altri ricavi, la quale vale circa 10 milioni di euro. Un dato figlio degli “introiti connessi alle politiche commerciali oggetto di recente implementazione“, ovvero i servizi svolti per i comuni della Provincia e i privati.

Nella stessa nota, i tecnici del Comune segnalano che il margine di contribuzione del servizio di igiene ambientaleè negativo per il preoccupante valore da 3,5  milioni di euro“. Ciò, scrivono gli uffici del Controllo Analogo, “nonostante il considerevole incremento del corrispettivo per l’anno 2024 pari a 12,1 milioni di euro (al netto dell’IVA). Il margine di contribuzione dei servizi di sanificazione è invece pari a 1,1 milioni di euro e contribuisce a migliorare il risultato complessivo della gestione anche se quest’ultimo verrà espunto dal contratto di servizio in corso di approvazione da parte del Consiglio Comunale, con chiaro nocumento della redditività complessiva“.

La replica di Rap

Una situazione che non preoccupa i vertici della Rap. L’azienda fa sapere infatti che il dato di dicembre 2024 era largamente previsto ed è comunque inferiore rispetto a quello ipotizzato nell’ultimo piano di risanamento. Fatto che restituisce, sostanzialmente, una situazione in bonis rispetto al futuro“. A creare questa asincronia fra i dati infra-periodo e quello conclusivo di dicembre 2024 è la circostanza che, “a differenza delle situazioni infra-annuali, quella conclusiva tiene conto di tutte le politiche di bilancio, quali ad esempio sopravvenienze passive o svalutazioni.

In particolare, l’azienda si accinge la parola fine sul tema dei disallineamenti, ovvero crediti vantati da Rap nei confronti del Comune di Palermo ma che, da Palazzo delle Aquile, non sono mai stati riconosciuti. Quando si è insediato il nuovo management, c’erano disallineamenti per 46 milioni di euro. Oggi, gli stessi sono stati ridotti a 4,6 milioni. E, su questa cifra, è stato deciso quello di svalutare tali crediti al 100%. La partita rimane però ascritta a bilancio, in modo che in futuro possa essere compensata“.

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