In un periodo storico in cui dilaga la violenza, preoccupano sempre di più l’avanzare di fenomeni legati alla violenza, alla possessione e alla gelosia nelle relazioni amorose. Nell’ultimo anno molti professionisti hanno lanciato l’allarme anche in Sicilia, dopo l’aumento delle richieste di aiuto di giovanissimi e genitori.
Tra i nuovi termini che hanno preso ormai campo c’è anche il “Teen dating violence (Tdv)”. Ma di cosa si tratta? Più semplicemente sarebbero dei comportamenti violenti che si stabiliscono tra adolescenti nelle prime relazioni sentimentali. A caratterizzare il fenomeno sono veri e propri maltrattamenti che emergono in relazioni amorose già tra i tredici e i quattordici anni di età. Tali relazioni sono vissute intensamente dai giovanissimi, estremamente coinvolti dal punto di vista emozionale e fisico, e hanno ripercussioni sull’autostima, l’autonomia personale, la vita sociale degli adolescenti.
“Si tratta di un fenomeno che coinvolge molti studi di ricerca scientifica. Il fenomeno, già riscontrato nei paesi del nord Europa, desta, oggi, in Italia non poche preoccupazioni. Studi internazionali registrano una incidenza preoccupante tra i giovanissimi e i dati riferiscono che ad essere più fragili risulterebbero le ragazze. In Italia da qualche tempo si è discusso di una canzone dal titolo “Malessere” che canta “Voglio l’uomo geloso, che se esco con le compagne fa arrevuta’” “Voglio l’uomo geloso”. Su TikTok imperversa la possessività maschile, il malessere come modello. Lo chiamano “malessere”: è lo stereotipo dell’uomo possessivo e geloso che viene idealizzato da moltissime ragazze. A seguito di questo trend, sui social sono stati diffusi contenuti che veicolano una pericolosa identificazione del possesso con l’amore e restituiscono un’immagine romantica della violenza: la romanticizzazione del possesso! In questi mesi l’hashtag #malessere ha raggiunto milioni di visualizzazioni. Sempre più genitori chiedono supporto a pedagogisti e professionisti“. A dichiararlo è Daniela Virgilio, pedagogista e dottore di ricerca in scienze sociali e giuridiche.
“Nella Tdv – aggiunge Virgilio – i comportamenti aggressivi possono manifestarsi in vario modo: dalla violenza verbale ed emotiva, a quella relazionale e fisica. Spesso tutto passa inosservato o si tende a giustificare i comportamenti ma alcuni segni sono importanti e significativi: scatti d’ira improvvisi, alternati a brevi periodi dolci, gelosia marcata, accuse ingiustificate, possessività e controllo eccessivi, gestione della volontà, insulti, controllare del cellulare“.
“È urgente intervenire: conoscere il fenomeno, identificare i fattori di rischio, mettere in atto strategie, il confronto con gli adolescenti, il supporto agli insegnanti e alle famiglie. È fondamentale – conclude Virgilio – mettere le basi per relazioni non violente e fondate sul rispetto per il benessere dei nostri ragazzi“.