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di Annalisa Ciprì e Fabiana Mascolino

Il giorno del Defr all’Ars, parte la discussione generale a Sala d’Ercole

martedì 16 Settembre 2025

Sale d’Ercole torna a riunirsi per il Defr. 

Dopo le due settimane di sedute lampo, l’aula è ripartita dalla discussione generale del Documento di economia e finanza regionale per gli anni 2026-2028. Anche quest’occasione, però, si è rivelata quella giusta per far ripiombare l’aula in un clima di crisi e tensione. Questione della discordia la sola presenza tra i banchi della giunta degli assessori Nuccia Albano e Alessandro Dagnino, rispettivamente alla Famiglia e al Lavoro e all’Economia.

Daidone: “Principale strumento di programmazione”

Questa mattina il dossier, che analizza il tessuto economico e sociale siciliano punto per punto, tra criticità e linee di intervento per il prossimo triennio, ha incassato il parere positivo da parte della II Commissione Bilancio, guidata dal presidente Dario Daidone (CLICCA QUI). Proprio l’esponente di Fratelli d’Italia è stato relatore del testo in aula. 

Il documento di economia e finanza regionale – ha spiegato – rappresenta, nel quadro normativo vigente, il principale strumento della programmazione politico-economica e di bilancio di medio termine. Descrive in scenario economico-finanziari, gli obiettivi della manovra di bilancio regionale e le politiche da adottare, esponendo anche il quadro finanziario unitario regionale tutte le risorse disponibili. Il documento si compone di due sezioni. La prima sezione è a sua volta suddivisa in due parti. Nella prima parte si costruisce il contesto macroeconomico, nazionale e internazionale, in cui si inserisce quello della Regione. Sulla base dell’analisi così condotta e delle proiezioni economiche elaborate, anche in ragione della spesa attesa con l’impiego dei fondi strutturali, sono definite le stime di previsione di variazione del prodotto interno lordo della Regione per il periodo di riferimento. Nella seconda parte, invece, sono delineate le politiche della Regione. Nella seconda sezione del documento si procede all’analisi della situazione finanziaria della Regione. Circa la prima sezione con riferimento al prodotto interno lordo, il governo regionale, grazie all’intervento pubblico che si prevede di effettuare nei prossimi anni, stima un miglioramento dei dati con una maggiore crescita rispetto a quelli tendenziali. La stima dei dati programmatici, con la correzione e il rialzo dei dati tendenziali, ha avuto luogo tenendo conto principalmente dell’intervento pubblico regionale che si prevede di finanziare con fondi extra-regionali, segue poi la tabella inerente alle previsioni sul Pil“.

Nella seconda parte della prima sezione del Defr, “le politiche di settore sono raggruppate in cinque aree. Istituzionale, economica, culturale, sanità e servizi sociali, territorio, ambiente,  urbanistica e infrastrutture. Tra i punti qualificanti e le linee programmatiche delle politiche di settore, si segnalano i seguenti: Riforma della dirigenza e piena attuazione dei programmi assunzionali; piena funzionalità degli enti di area vasta; consolidamento e gestione delle società partecipate; sostegno alle imprese e contrasto alle crisi di liquidità; rafforzamento delle filiere strategiche e degli aiuti per fronteggiare la crisi energetica, fino all’indirizzazione dell’acquisizione di nuove fonti di approvvigionamento idrico“.

L’ultima parte del Defr contiene l’analisi della situazione finanziaria della Regione e la costruzione del quadro tendenziale della finanza pubblica regionale. “Il documento si sofferma in primo luogo sul disavanto di amministrazione, evidenziandone una significativa ed accelerata riduzione, in quanto passato da euro 7,3 miliardi nel 2018 a 901 milioni nel rendiconto 2023. Questo risultato ha superato ampiamente le previsioni, con un recupero di oltre 3,1 miliardi di euro nel solo 2023, a fronte di una stima iniziale di euro 435 milioni prevista nel bilancio di previsione del medesimo esercizio“.

Secondo il governo regionale, i fattori principali che hanno contribuito a questo risanamento sono in primis l’aumento delle entrate con oltre 1,7 miliardi di euro in più derivanti dalla crescita economica, dal cofinanziamento statale della sanità e da un incremento generale del gettito, contenimento della spesa con la razionalizzazione delle allocazioni passive, la riduzione dei costi energetici, i minori costi per le società partecipate e la rinegoziazione dei mutui.

Sul fronte delle entrate regionali, il Governo afferma che le stime tendenziali si basano sul quadro macroeconomico nazionale e regionale e tengono conto dell’impatto dei riformi fiscali nazionali, in particolare la riforma Irpef, di cui la legge 213 del 2023 comporterà una perdita di gettito per la regione stimata di 164,3 milioni di euro per l’anno 2024, con un impatto sul bilancio 2026 e di 500 milioni di euro l’anno e a partita di non imposta 2025.

Sul punto è in corso un tavolo tecnico con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per definire un possibile ristoro di queste minori entrate.

Passando alle risultanze dell’esame del Defr, svolte dalle commissioni di merito, “si sono espresse con parere favorevole la commissione affari istituzionali, la commissione territorio ambiente e mobilità, la commissione salute e servizi sociali e sanitari e la commissione per l’esame delle attività dell’Unione Europea. La commissione affari istituzionali è proposta a tesi di prevedere risorse finanziarie finalizzate, ad aumentare le ore di lavoro per il personale degli enti locali, assunto con contratti di lavoro a tempo indeterminato, prevedere risorse finanziarie, alla predisposizione di nuovi piani di protezione civile agli enti locali, prevedere risorse finanziarie finalizzate all’attuazione della riforma della polizia locale, di prevedere risorse finanziarie finalizzate al ricevimento di norme del Decreto-Legge 14 marzo 2025, numero 25, convertito con modificazioni dalla legge 69 del 2025“.

La commissione salute, servizi sociali e sanitari ha formulato un’osservazione con riferimento alla missione 12, ha evidenziato in tema distretti sociosanitari la necessità di operare una riforma che snellisca le procedure di spesa. Riguardo alla missione 13, ha rilevato l’esigenza di adottare un sistema gestionario informatico unico per tutte le aziende del servizio sanitario regionale, al fine di creare una rete regionale dei dati sanitari logistici e strumentari che sia soprattutto in grado di fornire in tempo reale i dati relativi ai posti letto.

Al servizio 118 e ai tempi di attesa nel punto soccorso. La commissione ha segnato la necessità di destinare risorse finanziarie per l’edilizia sanitaria, ai presidi che non hanno goduto gli interventi dell’articolo 20 alla legge 67 e dell’88.

Dagnino: “Dal deficit, all’azzeramento del disavanzo, puntiamo al surplus”

Alessandro Dagnino

Negli ultimi tre anni l’Isola ha avuto una crescita del Pil pari al +3,5%, superiore rispetto al +2,8% del Mezzogiorno e al +2% dell’Italia. Per la Sicilia ed il Mezzogiorno, si legge tra le righe (CLICCA QUI)le previsioni 2025 indicano una crescita del Pil in volume dello 0,5% (0,6% secondo le stime Svimez), in ribasso rispetto a quanto previsto nella NaDefr di novembre 2024 (+ 0,9%) e pressoché allineata a quella riportata, per l’intero paese, nel Documento di Finanza Pubblica (+0,6%). Se vengono confermate le stime sull’andamento del Pil degli ultimi due anni, la crescita cumulata nel quinquennio 2021-2025 della Sicilia risulterebbe pari a +20,2%, ben superiore a quella delle circoscrizioni di riferimento che si fermano a +17,1% per il Mezzogiorno e a +15,8% per l’Italia“. Per quanto riguarda il disavanzo della Regione, è passato dagli oltre 7 miliardi del 2018 ai 900 milioni del 2023, anno in cui si sono recuperati oltre 3,1 miliardi.

 

Alcune politiche contenute all’interno del documento sono state già realizzate e si collegano al triennio precedente. Ad essere evidente è anche il ruolo sempre più centrale dell’Irfis,Stiamo cercando di realizzare una crescita del Pil attraverso il potenziamento degli investimenti nel settore privato. Abbiamo già realizzato la task force per l’attrazione e la promozione degli investimenti”.

Tra le novità spicca certamente la grande accelerazione che il governo regionale è intento a voler realizzare sullo smart working.La stiamo investendo per questa manovra quater, per cui siamo lavoro. Non è una cosa che nasce da una dichiarazione sulla stampa – ha spiegato Dagnino – è il frutto di un ragionamento di politica economica che stiamo portando avanti da mesi”.

Una sezione importante è dedicata al Pnrr: “Abbiamo la spesa, il potenziamento e la realizzazione più completamente possibile della spesa per il Pnrr e dei fondi europei. Il modello che noi utilizziamo – ha dichiarato Dagnino – per calcolare il Pil programmatico è un modello economico denominato Mms, che che consente di quantificare gli effetti moltiplicativi della spesa pubblica, la spesa sia per i fondi europei e sia per i fondi derivanti al Pnrr, soprattutto quando si concentra sui fondi extra-regionali“.

Da quest’ultimo punto di vista però bisognerà lavorare duramente e senza sosta. I dati contenuti anche all’interno del Defr lo evidenziano. Una corsa contro il tempo a meno di un anno dalla data di scadenza. In top tre, tra i capitoli con maggiori risorse, si trovano tre comparti chiavi per il futuro: digitalizzazione, innovazione competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una sostenibilità sostenibile.

Abbate: “E’ il momento delle riforme”

Sosteniamo a pieno quella che è l’attività che il governo ha portato avanti in questi anni, perché abbiamo votato e condivisio tutti i provvedimenti che sono stati messi in campo per quanto riguarda la programmazione economica e finanziaria, ma anche di quelle che sono state le scelte mirate all’attività amministrativa della Regione in questi tre anni“. 

Il deputato regionale della Dc ha esposto quelli che sono le considerazioni emerse in Commissione che riguardano principalmente quella che era l’attività degli enti locali, “quando si dice si riesce a raggiungere gli obiettivi, si raggiunge gli obiettivi sulle infrastrutture, su quella che è la crescita della nostra Regione, quando i 390 Comuni riescono a portare avanti quelle programmazioni che la Regione vuole mettere in campo, questo lo può fare solo e esclusivamente quando i Comuni hanno a disposizione anche il personale per poterlo fare“.

Comuni. Oggi i Comuni non hanno il personale a disposizione, quei pochi lavoratori sono stabilizzati a poche ore, e dato che sappiamo che un terzo dei Comuni si trovano o in piano requilibrio o in dissesto, non riescono ad aumentare le ore. Tanti progetti e tanti finanziamenti si perdono perché non si riesce a dare risposte,perché manca il personale all’interno dei Comuni. E’ importante riuscire a mettere a disposizione delle risorse in quelle che sono le scelte programmatiche dei prossimi anni per aumentare le ore a questi lavoratori che si trovano a lavorare 18,  20, 24. Il Comune di Ispica che ha l’87% del personale a 24 ore, significa che è impossibile portare avanti quelli che sono i servizi essenziali, come la programmazione di sviluppo della città“.

Protezione Civile.Conosciamo l’emergenza continua del cambiamento climaticao dell’Isola, se non investiamo sulla programmazione, sui piani di protezione civile, sugli uomini,  sulla formazione dei nostri concittadini, non abbiamo fatto nulla. Dobbiamo investire, dare la possibilità ai comuni di rivedere i piani, di attuare i piani e di farli vivere e conoscere“.

Imprese.E’ importante sostenere le imprese. Questo si fa nella programmazione, oggi è necessario anche un piano di sostegno delle imprese che devono investire anche nell’acquisto di quelli che sono i beni di prima necessità. Prestiti che sostengono le microaziende, le piccole aziende, con un strumento importante come quello della Crias, non è accettabile il fatto che artigiani e agricoltori debbano aspettare un anno perché c’è un anno di attesa per il fondo di rotazione“.

Abbiamo una legge del 2015 che non è stata attuata, la dobbiamo finanziare per riuscire a mettere a disposizione alle aziende liquidità per poter investire per la nuova annata agraria, che ha visto i prezzi dei cereali crollare”.

Zootecnia.Oggi è diventato un lusso poter comprare un chilo di carne per il consumo della propria famiglia. C il problema della siccità le aziende sono state costrette ad abbattere i capi di animali e oggi non si trova più carne, non si trovano più i vitelli da macellare. Dobbiamo cercare di sostenere le aziende zootecniche, per dare la possibilità anche di calare i prezzi che in questo momento sono diventati troppo esosi“.

È il momento delle riforme. Questo Governo può passare alla storia“.

Parlo di riforme importanti come quella della Polizia Locale che si aspetta dal 1990, serve soltanto la possibilità di mettere a disposizione le risorse in commissione bilancio per mandare in aula la riforma, importantissima sulla gestione della vita e della sicurezza della nostra Regione. La parità di genere salariale è una conquista anche per le donne, per quanto riguarda il mondo delle aziende private. Così come la riforma della dirigenza regionale che abbiamo approvato in Commissione pronta per essere approvata in aula. Così come quelli degli enti locali“.

Conclude Ignazio Abbate.Sono riforme importanti che possano passare alla storia come quelle riforme che si aspettano da trent’anni, da quarant’anni ma incidono direttamente in quella che è la vita di ogni singolo cittadino e delle amministrazioni che gestiscono la cosa pubblica della nostra Regione. Quindi penso che sia importante una collaborazione ancora più stretta fra Parlamento e Governo, per poterle approvare definitivamente e metterle a disposizione dei cittadini siciliani“. 

Cambiano: “Serve maggior collaborazione tra Governo e Parlamento”

Angelo Cambiano

Il Movimento 5 Stelle ha più volte ribadito l’esigenza e la necessità di un maggiore confronto parlamentare, e mi fa piacere che un autorevole esponente della maggioranza della democrazia cristiana il presidente della prima commissione, Ignazio Abbate, abbia affermato che serve maggiore collaborazione tra Governo e Parlamento, perché ci ritroviamo in quest’aula a discutere di un documento di Economia e Finanze che per l’ennesimo anno ripropone analoghe prospettive che rimangono solo e sempre sulla carta“, afferma Angelo Cambiano a nome di tutto il gruppo parlamentare del M5S.

La differenza di quest’anno – ha aggiunto – è che c’è una celebrazione di alcuni dati economici rispetto a un incremento del Pil siciliano, un incremento che però l’assessore Dagnino con tanta onestà intellettuale ha definito importante ma che si è attuato anche grazie a delle politiche poste in essere dal precedente Governo nazionale, e a quei bonus edilizi tanto criminalizzati da questa maggioranza e da una parte politica, che mi dispiace dirlo, alla luce dei dati reali rischia di continuare a fare propaganda. Si, perché se il Pil siciliano cresce é grazie a quelle politiche, che la smettessero di addebitare al presidente Conte quella responsabilità di aver creato un buco di bilancio perché o il Pil siciliano cresce grazie ai bonus edilizzi oppure delle due l’una e quindi è una misura che ha dato un forte sostegno all’economia, oppure quello che dite non corrisponde al vero e che quindi quella misura in quel momento storico era necessaria ed è stata fondamentale per una veloce ripresa economica dell’intero territorio e in particolare della regione siciliana“.

Catanzaro: “Continua a non esserci rispetto per l’aula”

Michele Catanzaro

A sollevare la questione che ha portato ad una sospensione dell’aula, è stato il capogruppo del Partito Democratico Michele Catanzaro che si è scagliato contro l’assenza del presidente della Regione Renato Schifani e dell’intera giunta, ad eccezione degli assessori Nuccia Albano e Alessandro Dagnino, rispettivamente alla Famiglia e al Lavoro e all’Economia.

Non parliamo di aria fritta – ha sottolineato Catanzaro ma del documento più importante di programmazione. Oggi mi sarei aspettato la presenza del presidente Schifani e degli altri assessori. Gli argomenti all’interno del documento sono tanti e fanno riferimento a tutti gli assessorati. Così ascoltiamo solo il rimbombo della nostra voce. Continua dentro quest’aula il non rispetto dell’aula stessa. Chiedo di interrompere l’aula e la presenza degli altri assessori“.

Stiamo vivendo in Svizzera, non in Sicilia“. Questa la risposa del Dem all’assessore all’Economia. “Se poi però spulciamo i dati reali sulla situazione sociale ed economica della nostra isola, allora torniamo alla realtà e ci rendiamo conto che si sta parlando della Sicilia“.

Toni trionfalistici, sembra che la nostra regione stia facendo un balzo in avanti sia in termini di Pil che registra un inarrestabile aumento e di incremento annuo, lo stesso dicasi per l’incremento del tasso di occupazione. Sembra di andare incontro ad un risanamento finanziario dei conti regionali. Non è così. Le ricchezze non sono aumentate, le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese. I giovani non hanno lavoro e sono costretti ad andare via“.

Insomma – ha concluso Catanzaro il governo Schifani continua a gettare fumo negli occhi dei siciliani, si vanta di meriti che non gli appartengono e si distingue per una grave mancanza di visione strategica e per una gestione sempre più approssimativa dei problemi e delle emergenze della Sicilia. Arrivate in aula preparati per poter discutere su in pezzo di carta in più“.

Il testo del Defr

Un testo molto vasto, quello del Defr, che si base sui dati Svimez e sui più recenti di Bankitalia, che hanno certificato una crescita costante della Sicilia. Negli ultimi tre anni l’Isola ha avuto una crescita del Pil pari al +3,5%, superiore rispetto al +2,8% del Mezzogiorno e al +2% dell’Italia. Per quanto riguarda il disavanzo della Regione, è passato dagli oltre 7 miliardi del 2018 ai 900 milioni del 2023, anno in cui si sono recuperati oltre 3,1 miliardi. Come raccontato dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino (CLICCA QUI) si tratta di una politica estensiva, che mira all’aumento del Pil per effetto dell’incremento degli investimenti privati. Un mix tra politiche già messe in atto, come la task force per l’attrazione e la promozione degli investimenti o lo stimolo dei consumi di beni durevoli, e proposte di legge ancora in attesa di essere messe in campo, come la Super Zes. Tra i capitoli maggiormente interessati quello relativo allo smart working e la valorizzazione dei borghi siciliani e in via di spopolamento.

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