Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando stamattina è andato in visita alla scuola Falcone, nel quartiere Zen di Palermo, bersaglio di intimidazioni. Nei giorni scorsi è stata danneggiata la statua in marmo del giudice, ucciso dalla mafia nella strage di Capaci del ’92, che è stata decapitata. Il ministro ha deposto un mazzo di fiori sotto la foto di Falcone, che provvisoriamente è stata sistemata al posto della statua, adesso in fase di restauro. Ad accoglierlo sono stati il sindaco Leoluca Orlando e la preside dell’istituto Daniela Lo Verde e Mariangela Di Gangi della storica associazione Zen Insieme. Prima della visita, il ministro Andrea Orlando ha incontrato i vertici della magistratura palermitana nel palazzo di Giustizia del capoluogo siciliano.
“Non dobbiamo abbassare la guardia. La mafia cambia, a volte sembra inabissarsi, nascondere il proprio volto militare, ma tenta sempre di esercitare il proprio controllo sul territorio. Sul versante repressivo sono stati inferti tanti colpi alla criminalità organizzata. Questo testimonia che il nostro impianto legislativo funziona. Con l’approvazione del nuovo codice antimafia, lo rafforzeremo“. Così sul suo profilo Facebook il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. “Serve la politica, un ruolo attivo della società civile, serve soprattutto prosciugare i pozzi di povertà che alimentano la manovalanza mafiosa e il sostegno sociale alle mafie, che torna ad essere preoccupante. C’è un tema mezzogiorno che deve tornare ad essere questione nazionale. Ridurre le distanze deve essere la nostra preoccupazione quotidiana”.
“La mia visita a Palermo di oggi ha questo senso – aggiunge Orlando -. Non dobbiamo mobilitarci solo di fronte a fatti eclatanti o violenti. Dobbiamo dimostrare di saper reagire anche rispetto a fatti che possono sembrare minori. Siamo vicini agli uffici giudiziari. Siamo vicini al mondo della scuola, ai presidi, insegnanti, associazioni che fanno un lavoro importante di diffusione della cultura della legalità. Serve un’alleanza tra istituzioni e società per rimettere la lotta alle mafie al cento del dibattito pubblico. A settembre con gli Stati generali del contrasto alla criminalità organizzata vogliamo dare concretezza a questo percorso. Intanto oggi volevo essere allo Zen per ribadire la nostra indignazione, per non minimizzare, per non abbassare la guardia“.
“Ringrazio il ministro Andrea Orlando – ha detto il sindaco di Palermo – per la sua presenza alla scuola Falcone che rappresenta una delle risposte più nette nei confronti di questi incivili atti che mortificano la nostra città e che non ci fanno paura e non fermano il nostro progetto di legalità”.
Presenti anche alcuni esponenti dell’associazione Zen Insieme che da anni lavorano nel quartiere che hanno raccontato al Ministro del loro incessante lavoro con le famiglie: “Abbiamo chiesto al ministro di l’abolizione dell’art.5 della legge Lupi. – ha detto Mariangela Di Gangi, presidente della storica associazione – Per dare dignità a chi abita e vive quel quartiere da decenni ma non può averne riconosciuta la residenza. Perchè la giustizia, se resta barricata solo nella repressione, tradisce se stessa. La giustizia, se non è anche giustizia sociale, non basterà mai“.