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Sullo sfondo c'è il contratto di servizio

Il mistero del piano industriale di Amat: il futuro è legato a tram, zone blu e ZTL

mercoledì 20 Novembre 2024
Tram a Palermo, piazzale Einstein

Il piano industriale di Amat sta diventando un caso. Anzi, la situazione è più vicina concettualmente ad un mistero. Come la storia del famoso cartone animato degli anni ’90 la cui sigla fu cantata da Cristina D’Avena. Nell’anime, Jean provava a capire il mistero della pietra azzurra appesa al collo della protagonista Nadia. Nella realtà, i lavoratori di Amat hanno tentato di comprendere i contenuti di un documento dal quale dipende il destino del contratto di servizio e, di conseguenza, degli accordi di secondo livello. Benefit dei lavoratori che riguardano ad esempio il godimento di bonus produttività, straordinari e buoni pasto.

Dal Comune e da Amat si dicono sicuri che la questione si chiuderà a breve. A dimostrarlo è arrivata anche una nota nella quale l’assessore Maurizio Carta e il sindaco Roberto Lagalla si sono sbilanciati in tal senso. Non sono d’accordo però i sindacati, alcuni dei quali addirittura spostano le lancette dell’orologio per l’approvazione del piano industriale a metà dicembre.

Ma questo piano industriale c’è o non c’è? E soprattutto, cosa contiene? I sindacalisti dicono di non averlo visto, così come i consiglieri comunali. Di voci se ne sono rincorse tante. Parlando dei fatti, la bozza approvata dal CdA di Amat è stata inviata al Comune di Palermo lo scorso 25 ottobre ed è finita sul tavolo delle trattative circa tre giorni dopo, in un vertice che si è tenuto nella sede istituzionale di Palazzo Palagonia. Fronte dal quale era filtrato un cauto ottimismo. Da allora però sono passate circa tre settimane ma ancora del passaggio in Giunta per l’approvazione definitiva non c’è traccia.

I punti su cui c’è accordo fra Comune ed Amat

A ricostruire la vicenda è una nota circolata fra i ranghi di Amat ed inviata dal Comune il 14 novembre. Il documento porta la firma del dirigente Alessandro Carollo. Nello stesso si parla di una nuova riunione tenutasi l’11 novembre, nella quale la governance di Amat e l’Amministrazione Comunale hanno concordato di procedere alla modifica del contratto di servizio. Un documento nel quale dovrebbero rimanere i servizi di bike e car-sharing, anche se la società Partecipata potrà decidere di esternalizzare tali attività. Inoltre, è prevista la possibilità di accorpare le attività di gestione delle zone blu a quelle di rimozione veicoli. Accanto a questi punti fermi, nel documento si parla di “procedere con l’integrazione e la conseguente chiusura del piano industriale“.

Ma cosa c’è da modificare ancora? Questa è stata una delle domande più gettonate fra i lavoratori durante la manifestazione di ieri in Prefettura. Il lavoro sul redigendo piano industriale è partito addirittura ad inizio 2024, con tanto di post social pubblicato dall’assessore al Ramo Maurizio Carta. Da allora sono stati mesi di interlocuzioni sotto traccia, all’ombra delle quattro giornate di sciopero fatte dai dipendenti dell’Amat.

Il nodo del sistema tram

A parere degli uffici del Comune di Palermo servirebbero quindi delle modifiche. Ma quali? Nella nota inviata dal dirigente Alessandro Carollo, il tecnico menziona una parola chiave per il futuro del trasporto pubblico in città: tram. Già, il famoso sistema integrato di trasporto pubblico che comporterà scavi in città per decine di chilometri ed investimenti per centinaia di milioni di euro. Un’opera faraonica che dovrebbe vedere, già questo mese, l’inizio dei lavori della fase due attraverso l’avvio del cantiere della linea C. Tratta che chiuderà l’anello ferrato lato monte. Ma questo lotto dei lavori comprenderà anche le linee B, A1, E1 e F, a cui seguirà l’intera fase tre (D, E2, G e A2). Su alcune linee però il Consiglio Comunale attende di analizzare un’ampia proposta di varianti urbanistiche.

Completare l’infrastruttura permetterà, nelle intenzioni del Comune di Palermo, di invertire la tendenza economico-finanziaria del tram. Ad oggi, infatti, il servizio è in perdita e pesa sulle casse di Amat. Anzi, per la precisione, tale voce ha rappresentato una dei principali elementi negativi del sanguinoso bilancio 2022, chiuso con un pesante passivo da oltre 20 milioni. Saldo oggi parzialmente riassorbito dopo lo sblocco dei fondi del vuoto per pieno dell’emergenza covid da parte della Regione Siciliana.

Sul fronte tram, nello specifico, l’Amministrazione Comunale chiede ad Amat di “verificare la congruenza delle linee di Trasporto Pubblico Locale su ferro e su gomma esistenti, con la futura attivazione delle nuove linee del tram“. Una mossa nell’ambito della quale i dirigenti dell’azienda di via Roccazzo dovranno valutare l’eventuale soppressione di alcune linee. Ciò anche per rispettare i limiti di percorrenza chilometrica imposti dallo stesso contratto di servizio.

Zone blu, rimozione e ZTL

Altro capitolo riguarda il servizio integrato di sosta tariffata e rimozione. Un fronte sul quale gli uffici di Palazzo delle Aquile auspicano una diversa tariffazione delle zone blu, modulata su due fattori. Uno orario, ridimensionando le fasce orarie pomeridiane e serali esenti dal pagamento, e uno stagionale, soprattutto con riguardo alla sosta tariffata delle aree marinare (Mondello e Sferracavallo su tutte). Infine viene dedicato un focus alla gestione della Zona a Traffico Limitato (ZTL), per la quale il Comune prevede un coordinamento unico in capo ad Amat che comprenda monitoraggio, manutenzione e integrazione dei varchi.

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