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Il progetto

Il nuovo appello della Dc a “Liberi e Forti”

venerdì 19 Gennaio 2024

“A tutte le donne e gli uomini liberi e forti del nostro tempo che, disincantati dalla politica, scoraggiati dal funzionamento e dalla scarsa capacità formativa e selettiva delle classi dirigenti, nonché delusi dagli attuali partiti populisti e sovranisti, sentano di impegnarsi direttamente e attivamente per sollevare le sorti morali, politiche ed economiche del Paese”.

“Oggi si può ricominciare a scrivere la storia di una nuova Democrazia cristiana. Può ripartire qui, da noi, dalla Sicilia, una nuova, avvincente e affascinante avventura dei cristiani democratici. Vogliamo impegnarci partecipando laboriosamente alla vita delle nostre comunità e vogliamo lottare per far valere e realizzare le nostre idee. Possiamo costruire un partito nuovo. Vero, libero, plurale, aperto e popolare, realmente partecipato e trasparente che si ispiri alla Dottrina Sociale della Chiesa”.

“L’azione politica che ha immaginato don Luigi Sturzo, con un impegno concreto e fattivo dei democratici per affermare gli intramontabili principi cristiani, è ancora oggi valida e attuale. Per raggiungere questo traguardo è necessario “vivere la politica” come “testimonianza” di quei valori. Impegnarsi in politica significa svolgere il proprio servizio per il bene comune”.

“Insieme vogliamo costruire una casa politica nuova, dove potranno avere spazio coloro che questa casa da tempo non la ritrovano più. Vogliamo dare fiducia a coloro che credono nella politica come dedizione e amore verso gli altri. Molti cittadini, negli ultimi anni, hanno rinunciato all’impegno politico personale e diretto. Costoro mancano di punti di riferimento. Alcuni si sono rifugiati nel limbo dell’astensionismo e della critica all’intero sistema politico e istituzionale. Altri hanno ripiegato nella contestazione irrazionale e incoerente del populismo qualunquista o del sovranismo discriminatorio dell’uomo forte, intriso di razzismo ed egoismo”.

“Vogliamo essere un partito dell’accoglienza e dell’integrazione. Aborriamo, in quanto cristiani, le discriminazioni. Vogliamo un partito aperto in grado di ridare la speranza a un Paese disorientato e al limite della tenuta istituzionale, sociale, economica e politico-territoriale. La storia ci aiuterà a comprendere meglio i fenomeni presenti, a correggere gli errori del passato e a orientarci nel raggiungimento del bene comune”.

“Per formare una classe dirigente competente ed efficiente ci ispireremo alla dottrina sturziana, agli esempi del Popolarismo, al retaggio morale e sociale della Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi, di Giorgio La Pira e di tanti loro illustri successori alla guida del partito e del Governo del Paese. Proprio De Gasperi testimoniava che essi pensavano alla future generazioni e non alle prossime elezioni”.

“Per questa storia, per quella eredità e quella cultura, affermiamo convintamente di essere europeisti nel solco della secolare tradizione cristiana e confermiamo la nostra collocazione nella famiglia del Partito Popolare Europeo. Ci impegniamo a guidare le forze politiche verso quell’Europa dei popoli, verso quegli Stati Uniti d’Europa, che oggi in molti invocano. La Dc non può essere solo un partito politico, ma deve essere un movimento ideale capace di creare fermento. Per realizzare questo obiettivo sono necessarie le riforme: quella elettorale in senso proporzionale con il ritorno alle preferenze e quella fiscale, della giustizia, del lavoro, della pubblica amministrazione e della sanità. Rilevante dovrà essere la semplificazione legislativa. Vi sono luoghi, idee e valori che più di altri contano per il destino della società e delle future generazioni. Le istituzioni, le libertà, la democrazia, la famiglia, la salute, il lavoro, la vita. Sono i valori che occorre maggiormente vivere e difendere”.

“I diritti dei cittadini devono essere esercitati, più che difesi. Vogliamo una Democrazia cristiana che non sia il partito delle clientele, ma della partecipazione. La nostra Sicilia merita una ripartenza. Vogliamo e dobbiamo dare il nostro contributo affinché, dopo tante delusioni, si possa tornare protagonisti. Vogliamo procedere insieme a tutte quelle forze che condividono con noi questo progetto, formando e mettendo in campo una nuova classe dirigente politica giovane, viva, pulita, capace, competente e consapevole”.

“Vogliamo una classe dirigente che si proponga di fondare il suo agire sul principio del bene comune: una classe dirigente illuminata dai valori della cooperazione, della solidarietà e della sussidiarietà; una classe dirigente sollecitata dallo spirito di servizio e dalla concezione del lavoro quale espressione e realizzazione della dignità umana; una classe dirigente capace di creare le condizioni morali e sociali in cui ogni persona possa sviluppare pienamente le sue potenzialità, relazionali e professionali in un clima di dialogo responsabile e di rispetto della libertà”.

“Abbiamo bisogno di una classe dirigente che finalmente dia alla nostra Isola la spinta necessaria per consegnare alle prossime generazioni una Sicilia moderna, produttiva, florida e centrale nello scacchiere del mediterraneo”.

“Quando Don Luigi Sturzo concepì il suo movimento politico, che sfociò nella nascita del Partito Popolare Italiano, era consapevole di quello che voleva, ma non sapeva dove poteva arrivare. Si rivolse con fiducia agli uomini moralmente ‘Liberi e Forti’. Se un’idea è buona bisogna seguirla. Bisogna agire soprattutto con e per i nostri giovani, che non devono più essere costretti ad abbandonare la loro regione. Essi devono poter concretizzare le loro aspirazioni in una terra non più ipotecata dalla mafia e dal malaffare”.

“Insieme possiamo raggiungere grandi risultati e provare a realizzare questo sogno di democrazia e di libertà”.

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