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Il nuovo piano pandemico: “Se risorse sono scarse, scegliere chi curare”

martedì 12 Gennaio 2021
coronavirus, covid19, quarantena,

In caso di pandemia, “quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori possibilità di trarne beneficio”. E’ uno dei passaggi della bozza del Piano pandemico 2021-2023, che affronta anche i problemi etici dell’emergenza sanitaria.

“Un quadro di etica – si legge – è tra le fondamenta delle politiche di sanità pubblica: i principi di etica sono alla base della visione e della pianificazione. Tale quadro deve essere caratterizzato da equità, trasparenza, coerenza. Deve, inoltre, stabilire le priorità e le responsabilità. Una pianificazione eticamente e clinicamente corretta deve mirare a garantire risorse e protezioni giuste ed eque, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili. Tuttavia, durante situazioni di crisi, i valori etici fondamentali consentono alcune azioni che non sarebbero accettabili in circostanze ordinarie. Ciò non significa, però, modificare i principi di riferimento: occorre, invece, bilanciarli in modo diverso. In condizioni di crisi cambiano le situazioni, non gli standard di etica”.

“Per esempio – si precisa – lo squilibrio tra necessità e risorse disponibili può rendere necessario adottare criteri per il triage nell’accesso alle terapie. Gli operatori sanitari sono sempre obbligati, anche durante la crisi, a fornire le cure migliori, più appropriate, ragionevolmente possibili”.

Non è consentito “agire violando gli standard dell’etica e della deontologia, ma può essere necessario, per esempio, privilegiare il principio di beneficialità rispetto all’autonomia, cui si attribuisce particolare importanza nella medicina clinica in condizioni ordinarie. Condizione necessaria affinché il diverso bilanciamento tra i valori nelle varie circostanze sia eticamente accettabile è mantenere la centralità della persona. In generale: la solidarietà deve ispirare ogni decisione; gli interventi devono essere sempre basati sull’evidenza e proporzionati; le restrizioni e l’intrusione nella vita delle persone dovrebbero essere le minori possibili in relazione al raggiungimento dell’obiettivo perseguito; le persone devono essere sempre trattate con rispetto”.

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