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La decima giornata

Il Palermo evapora e il Monza banchetta al Barbera: primo ko casalingo per Inzaghi

martedì 28 Ottobre 2025

La prima sconfitta al Barbera sarebbe prima o poi arrivata, ma in pochi avrebbero giurato sarebbe stata così amara. Il Palermo subisce una pesante batosta tra le mura del Renzo Barbera, cedendo 0-3 ai colpi del Monza.

Izzo, Mota e Azzi timbrano il cartellino e infliggono il secondo ko di fila  alla compagine di Inzaghi. Un filo che non sembra essersi spezzato da Catanzaro, nonostante lo schema tattico rimaneggiato. Una strategia rivelatasi inutile, nel vano tentativo di dare uno scossone dopo il deludente scivolone poco oltre lo Stretto. Neanche la carica dei 26.679 tifosi presenti oggi tra gli spalti è riuscita a sovvertire le sorti del match. Una squadra che appare irriconoscibile rispetto alle prime convincenti uscite. E anche i mancati impulsi dalla panchina si trasformano in un aggravante. A ridosso dei 125 anni del club, i rosa festeggeranno un compleanno più nero che rosa.

Rosa a caccia del riscatto. Il tecnico piacentino apporta delle piccole modifiche all’undici titolare, sacrificando un uomo sulla trequarti e rimpolpando il centrocampo. Fuori dunque Palumbo e dentro Gomes, al fianco di Segre e Ranocchia. Mutano così la composizione e le peculiarità del reparto offensivo con Le Douaron più vicino a Pohjanpalo. Formazione poi confermata in blocco: Joronen tra i pali; Pierozzi, Peda e Ceccaroni a comporre il terzetto di difesa; Diakité e Augello quinti rispettivamente a destra e sinistra.

La presenza in mezzo al campo del francese si rivela una mossa adeguata e ben studiata ad avvio match, anche se in più occasioni il numero 8 ha dimostrato di non essere in piena giornata “sì”. A beneficiarne sono Segre e Ranocchia sgravati da maggiori responsabilità. I siciliani mantengono il dominio del possesso palla, ma senza mai affondare il coltello. Nasce infatti da un guizzo fortuito di Pohjanpalo la prima chance della partita. Un mezzo tiro, mezzo cross che spiazza la difesa lombarda, ma non Thiam, che col guantone spedisce in angolo. Poco dopo è il numero 10 a tentare dal limite, ma anche in questo caso il mirino non è ben calibrato.

La difesa prova a dettare i tempi, ma ancora una volta pesa l’assenza di due elementi essenziali, così come a Catanzaro: un condottiero capace di muovere i fili della retroguardia e un collante che metta in condizioni adeguate i due attaccanti. Più in difficoltà e in affanno del solito sono apparsi Pohjanpalo e Le Douaron, costretti spesso ad abbassare la propria posizione alla ricerca disperata del pallone a suon di sportellate.

L’attenzione e la lucidità del club di viale del Fante cala sensibilmente con il trascorrere dei minuti sul cronometro. Il primo strafalcione arriva poco dopo il ventesimo. Sviluppi di corner, la difesa biancorosso rinvia la sfera, Pierozzi, ultimo uomo, gestisce, ma il retropassaggio di Gomes lascia campo libero per la ripartenza del Monza. A salvare i palermitani sulla linea di porta è un provvidenziale Ceccaroni. Diakité prova a impensierire l’estremo difensore senegalese, un tentativo che si rivela l’ultimo squillo dei ragazzi di Inzaghi. Dal trentacinquesimo calano le nubi e gli ospiti prendono in mano le redini del gioco. Joronen si supera su Obiang, cacciando via il pallone da sotto la traversa, ma nulla può al trentanovesimo contro l’ennesima leggerezza dei compagni e l’imbucata di Mota che vale lo 0-1.  

La musica non cambia neanche nel secondo tempo. Le capacità e le doti tecniche degli uomini di Bianco prendono il sopravvento su un Palermo in balia della confusione. Alla prima occasione utile i lombardi allargano il divario e pescano il raddoppio tra i piedi di Izzo: 0-2.

Il tecnico piacentino prova ad invertire il trend e al cinquantacinquesimo effettua la prima sostituzione: fuori Gomes, dentro Palumbo. L’ex Modena dona quel pizzico di dinamicità in più che permette al club di viale del Fante di conquistare metri e al sessantaquattresimo spazio anche al doppio cambio per giocarsi il tutto per tutto, con l’ingresso di Brunori e Corona per Le Douaron e Segre.

I biancorossi, in pieno controllo, tirano i remi in barca, ma i rosa non ne approfittano, poco dinamici e fantasiosi. A ridosso del settantesimo la scintilla si accende, ma gli schemi sono già saltati da tempo e la compagine di Bianco aizza e surriscalda gli animi in campo. E sono proprio quest’ultimi a sfiorare il gol, a pochi passi dal tris.

Ultimo giro di cambi per Inzaghi al settantasettesimo: fuori Ranocchia e Augello per Blin e Vasic. La chance più ghiotta la offre il numero 9, all’ottantottesimo minuto, con un tiro a giro terminato alto sopra la traversa. Per il resto i guanti di Thiam restano puliti, per nulla insofferente delle avanzate sterile dei padroni di casa. Nel recupero è Azzi ad apporre il sigillo finale: 0-3. Nonostante la cocente sconfitta e la dilagante delusione, la squadra al termine del match, al triplice fischio del direttore di gara, è stata accompagnata dagli applausi del proprio pubblico.

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