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L'ottava giornata

Il Palermo manca il sorpasso in classifica, il Modena conserva il primato: 1-1 al Barbera

domenica 19 Ottobre 2025

Termina senza troppi dolori il big match dell’ottava giornata di serie B. Finisce 1-1 la sfida tra Palermo e Modena, andata in scena al Renzo Barbera alla presenza dei 32.922 sostenitori rosanero accorsi oggi allo stadio, ad un passo dal record stagionale di presenze. Una rete per tempo, Segre al trentaduesimo, e l’autogol di Bereszynski, al settantacinquesimo, e la classifica del campionato cadetto resta invariata. Gli uomini di Sottil mantengono il comando, ad appena due lunghezze dalla compagine di Inzaghi, che consolida il secondo gradino del podio, preservando l’imbattibilità e il primato di miglior difesa, in coabitazione proprio con gli emiliani.

Curva Nord Renzo Barbera
Curva Sud Renzo Barbera

Un momento speciale è stato dedicato, a pochi minuti dall’avvio del match, alla memoria di Paolo Taormina, il giovane di 21 anni ucciso, circa una settimana, fa in via Spinuzza, con un colpo di pistola mentre cercava di sedare una rissa. Il club ha così invitato i familiari, che hanno assistito alla partita dalla tribuna autorità, accolti anche dal sindaco Roberto Lagalla. Un caloroso abbraccio anche dalla curva nord e dalla curva sud, che hanno esposto uno striscione e intonato il coro “Paolo vive“.

Il tecnico piacentino gioca a viso aperto con l’ormai rodato 3-4-2-1. Nonostante il recupero di Gomis, i pali restano il regno di Joronen. Fuori Bani, ma rientra Ranocchia. Mentre le chiavi della difesa passano in mano a Peda, affiancato da Pierozzi e Ceccaroni, quelle del centrocampo ritornano dal numero 10, che ricompone così la solida coppia con Segre. Quinti Augello e Diakité. Terzetto offensivo composto da Palumbo e Brunori alle spalle di Pohjanpalo.

La sfida inizia in salita per i canarini che all’ottavo minuto effettuano il primo cambio per l’infortunio di Tonoli, al suo posto dentro Dellavalle. La partenza è positiva per i siciliani, capaci di mettere sotto pressione gli ospiti, intimoriti e spiazzati anche dalla grinta dei circa 33mila tifosi rosanero oggi tra gli spalti. Passaggi sporchi e rinvii sbagliati, ma il momentaneo disorientamento dura appena dieci minuti. Gli emiliani ritrovano la bussola e prendono confidenza con il campo infuocato del Barbera. Sfruttando l’incapacità di pungere e infierire dei padroni di casa, gli uomini di Sottil tirano la testa fuori dal guscio e impongono la loro supremazia in mezzo al campo, marcando ad uomo Ranocchia e limitando il raggio d’azione di un nervoso e aggressivo Segre. E non è certo un caso se il primo vero brivido lo regala Gliozzi al tredicesimo, a tu per tu con l’estremo difensore finlandese, ma ben neutralizzato dalla retroguardia rosa. Una condizione che costringe Palumbo ad arretrare con elevata frequenza la propria posizione.

Siamo ancora all’ottavo turno, ma la vetta della serie B fa già gola. Il nervosismo e la tensione sono palpabili. Il Modena si affaccia dalle parti di Joronen con maggiore puntualità, spinto dalla propulsione offensiva lungo le fasce e tra le linee dalla rapidità dell’altro grande ex, Di Mariano. L’assenza di Bani non demoralizza il trio in difesa, ordinato, composto e mai fuori posto, grazie anche ai tempi dettati da un convincente Peda.

La scelta di Sottil, nel corso della settimana, di chiudere la squadra nel silenzio e nella riservatezza paga. Gli emiliani dimostrano di aver studiato a lungo la compagine di Inzaghi, colpendone i punti deboli. Il primo tentativo del Palermo si materializza solo a ridosso della mezz’ora di gioco. Il cross al centro dell’area di Diakité intercetta Pohjanpalo, ma la rovesciata del numero 20 resta solo un bel gesto tecnico, dal limite è però Ranocchia a tentare il colpaccio invano.

Uno squillo che i canarini non colgono e appena tre minuti più tardi è Segre ad avere la meglio nella mischia e bucare la porta di Chichizola: 1-0. Nel momento di maggior difficoltà è così l’ex Torino a caricarsi la squadra sulle spalle, facendola uscire dal pericoloso impasse. C’è anche la possibilità del raddoppio, ma al quarantaquattresimo la zampata di Brunori, su suggerimento di Augello, termina solo sul fondo.

Mister Inzaghi interviene fin dalla prime battute del secondo tempo nelle zone nevralgiche: fuori Segre, dentro Gomes. La concentrazione resta alta e i reparti delle due formazioni corti. Il Modena prova a pareggiare subito i conti, ma è Joronen con una super parata ad impedire che il colpo di testa angolato di Gliozzi oltrepassi la linea della porta.

A quattro minuti dal sessantesimo doppia sostituzione per il tecnico piacentino: Le Douaron e Blin, per Brunori e Ranocchia. Per il capitano match dal doppio volto, con ottimi spunti e idee, ma nulla di più, vanificando nel nulla ogni guizzo. Anche per il numero 10 prestazione opaca, condizionata dalle scelte tattiche vagliate in settimana da Sottil.

Al sessantaseiesimo è il momento dell’ovazione per Di Mariano, per far spazio a Defrel. La conferma di un legame solido tra la città e il “picciotto” palermitano che in terra natia non è riuscito a trovare le fortune sperate e tanto desiderate. Spazio anche a Bereszynski, al posto di un instancabile e sempre vigile Diakité.

Al settantaquattresimo Joronen si esalta ancora, questa volta sul tiro di Pyythia, ma nulla può, appena un minuto dopo, sull’autorete del neoentrato, ex Sampdoria, raggiunto alle spalle da Adorni: 1-1.

Ristabilito l’equilibrio le squadre di allungano e il club di viale del Fante torna all’arrembaggio. Prima Chichizola salva sulla conclusione dalla distanza di Ceccaroni, bravo ad accentrarsi e tentare l’azzardo, poi è l’attaccante francese ad avventarsi sulla sfera, ma il tiro vola alto sopra la traversa. All’ottantaduesimo Inzaghi gioca l’ultima carta a disposizione: dentro Vasic fuori Palumbo. I cinque minuti di recupero scorrono via senza grosse emozioni e i rosanero devono accontentarsi di un solo punto e del secondo pareggio casalingo di fila, dopo quello contro il Venezia.

 

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