Ancora una volta il Palermo segna tanto e subisce troppo. La squadra di Corini fatica a trovare una sua stabilità e al Sinigaglia conferma che il cammino è molto lungo. Termina 3-3 lo scontro diretto con il Como. Contro la squadra di Fabregas i rosanero riescono ad avere in pieno controllo il primo tempo, chiudendo in vantaggio. Il match torna in equilibrio nel corso del secondo tempo, quando i lariani ribaltano il match e non perdono le speranze nel pareggio fino al 90esimo.
Il club di viale del Fante riparte, come da auspicio, dai bei segnali dello scorso weekend. Le assenze di Coulibaly e di Lucioni, e il conseguente ritorno al duo difensivo Marconi-Nedelcearu della passata stagione, avevano destato non poche preoccupazioni alla vigilia. Nonostante le avversità i rosanero si dimostrano compatti e ben distribuiti in campo almeno nel primo tempo. Non si brilla certamente per spettacolo ma gli uomini di Corini gestiscono senza grosse difficoltà, contenendo la squadra di Fabregas, mai pericolosa alla corte di Pigliacelli.
Il gioco sugli esterni tanto promosso dal tecnico di Bagnolo Mella inizia finalmente a far vedere i suoi frutti. Insigne e Di Francesco stanno rientrando nel pieno delle loro forze e come contro il Pisa hanno dimostrato che l’amalgama con Brunori sta lentamente prendendo la giusta forma. Se la partita contro i toscani è servita a far rilanciare il numero 11, contro i lariani è la volta per rispolverare anche l’ex Lecce. Proprio dai suoi piedi nasce la pennellata per la testa di Marconi, che sfiora il vantaggio lampo, dopo appena un minuto dal fischio iniziale. La gioia personale arriva al 17esimo. La verticalizzazione perfetta di Gomes taglia il campo per l’inserimento fulmineo del classe ’94, bravo a incrociare e a realizzare lo 0-1. Dieci minuti più tardi c’è spazio anche per Insigne che sfodera dalla distanza il sinistro a giro. Questa volta Semper non si lascia superare e con il guantone devia il pallone sulla traversa.
Il giro di cambi al rientro dagli spogliatoi cambia l’equilibrio del match. Fabregas punta su Chajia e Gabrielloni, al posto di Cassandro e Baselli. Corini opta per rinfrescare la fascia sinistra, sostituendo Lund, oggi autore di una prestazione opaca, con Aurelio. In appena 12 minuti, causa l’ennesimo blackout stagionale, i lombardi ribaltano il tabellino. Curto vince in entrambe le occasioni i duelli con il numero 31, appena entrato in campo, e si improvvisa assist-man in favore di Cutrone e Gabrielloni, favoriti dai pasticci in marcatura di Marconi e Nedelcearu, più volte al limite del disastro nel corso del secondo tempo.
I siciliani non demordono e sfiorano il pareggio con una ghiottissima occasione di Di Francesco, faccia a faccia con Semper che devia in corner. Dagli sviluppi del calcio d’angolo giunge la rete del 2-2. Brunori alza il pallone per lo stacco di Segre. Momento d’oro per il centrocampista, autore del tre centro consecutivo.
Il classe ’97 è ormai una certezza per il tecnico rosanero, sia in termini realizzativi sia di prestazione. Il trio in mezzo al campo sembra infatti aver trovato finalmente una sua dimensione e stabilità. A beneficiare di questi ultimi aspetti è anche Gomes, in continuo crescendo negli ultimi incontri. A preoccupare adesso sono però le condizioni fisiche del francese, costretto a uscire per infortunio, lasciando così spazio a Stulac. Buoni segnali arrivano anche da Henderson, chiamato al difficile compito di non far rimpiangere Coulibaly. Lo scozzese deve ancora mettere del tutto alle spalle il brutto periodo ma la discreta prestazione nei primi 45 minuti è un segnale incoraggiante.
Il club di viale del Fante riprende in mano le redini del gioco. La punizione battuta da Stulac trova la testa di Graves per il gol del 2-3. La scelta di Corini di confermare dal primo minuto il danese sulla fascia destra nonostante il rientro di Mateju si è rivelata dunque vincente.
Al 90esimo succede di tutto. Marconi atterra Curto in area con un pugno all’addome. L’arbitro non ha dubbi: rosso e rigore. Dal dischetto Verdi non sbaglia, spiazza Pigliacelli e centra il 3-3.
In dieci il Palermo è costretto a subire gli affondi del Como che sfiora più volte il clamoroso successo, tra la parata del portiere rosanero, il palo di Sala e il salvataggio sulla linea di Graves. Al Sinigaglia termina così con un rocambolesco pari.