Il Palermo scaccia l’aria di crisi e ritrova la tanto agognata vittoria, dopo le dolorose trasferte a Castellammare di Stabia e Chiavari. Contro la Carrarese termina 5-0 la quattordicesima giornata del campionato di serie B. Avvolta dall’abbraccio dei 21.834 tifosi oggi allo stadio Renzo Barbera, la formazione di Filippo Inzaghi aggiunge ulteriori tre punti al bottino, ora a 23 punti e utili a consolidare il sesto posto in classifica. Un successo decisivo anche per restare agganciata al treno delle prime cinque. A segno Segre, Palumbo e Pohjanpalo, con la propria tripletta personale. Il finlandese sale così a quota otto nella classifica marcatori.
La compagine siciliana si affida ai piedi di Palumbo. Il numero 5, per la prima volta dal suo approdo in città, è riuscito a fare la differenza e trainare la squadra, da vero uomo leader, con le sue giocate. Onnipresente in campo, è regista di ogni azione costruita dall’undici rosa. Collaudato il maccanismo arrugginito, tutta la manovra offensiva sembra giovare del ritrovato stato di forma dell’ex Modena, tra i migliori centrocampisti della passata stagione con la maglia dei canarini.
La gara è stata però preceduta da momenti di tensione fuori dall’impianto di viale del Fante. Gli scontri tra tifoserie organizzate rosanero sono scoppiati poco dopo le 18:30, a seguito del lancio di una bomba carta nei pressi dell’area food dello stadio, a piazza Alcide De Gasperi, causando paura e il fuggi fuggi generale. Da lì un parapiglia, con lancio di bottiglie. Sul posto è intervenuta la polizia in tenuta antisommossa che ha sedato la rissa.
Il tecnico piacentino riconferma il 3-5-2, ma cambia gli interpreti. Joronen tra i pali, in difesa parte titolare Bereszynski, braccetto di destra, affiancato da Bani, ancora con la fascia da capitano, e Ceccaroni. Una posizione, quella dell’ex Sampdoria, che permette a Pierozzi di tornare a correre lungo la corsia di destra. Quinto a sinistra Augello. A costituire il cuore del centrocampo Segre, Ranocchia e Palumbo. Chiavi dell’attacco nella mani del tandem Le Douaron-Pohjanpalo.
Pronti, partenza, via ed ecco subito Palumbo. L’ex Modena confeziona la prima occasione del match con un velenoso tiro dalla distanza, che sfiora di poco il palo alla sua destra. In un avvio silenzioso, con un Barbera ammutolito per sette lunghi minuti, la squadra di Inzaghi appare timida e nervosa, seppur mantenendo il pallino del gioco. Gli ospiti approfittano delle piccole sbavature, senza mai riuscire ad affondare la lama. Al settimo minuto, dagli sviluppi di una rimessa laterale i rosa sfiorano il vantaggio con Bani, ma il taglio dell’ex Genoa viene deviato in corner da un attento Bleve.
La rete dell’1-0 arriva molto più tardi, al ventiquattresimo. Bella azione imbastita dalla compagine siciliana: Palumbo imbecca Ceccaroni sulla sinistra; in area un generoso Pohjanpalo si offre da sponda per la botta al volo di Segre da fuori area. I padroni di casa prendono coraggio e spingono il piede sull’acceleratore sull’onda di Palumbo. Il numero 5 si rende protagonista dell’apertura per Pierozzi, parato da Bleve, e appena un minuto dopo tenta la conclusione a giro, respinta dall’estremo difensore in angolo.
Nel miglior momento di forma dei rosa, appena varcata la mezz’ora, Inzaghi è costretto ad effettuare la prima sostituzione a causa dell’infortunio di Le Douaron. Per il francese partita non brillante, ma sporca e di grande sacrificio. Al suo posto Vasic. Per il serbo ottimo impatto sul campo, nonostante la grande responsabilità. Quando tutti sono pronti per tornare negli spogliatori, è Palumbo a pescare il gol del 2-0, di testa, su assist di Segre.
Stato di grazia oggi per il centrocampo rosanero. Il reparto, il più criticato in queste settimane, non vive ancora i suoi giorni migliori e a tratti non è apparso solido e compatto, ma è stato comunque capace di lanciare i primi segnali di lenta ripresa. Ne sono sintomo i sigilli di Segre e Palumbo, ma anche la ritrovata compostezza di Ranocchia, autore di parabole e suggerimenti ben lontani dalle ultime prestazioni opache. Un momentaneo equilibrio ritrovato che giova anche all’attacco, con Pohjanpalo sempre più vicino all’area di rigore. Una manovra offensiva rivelatosi più fluida e sciolta con l’ingresso di Vasic. Non per tutti si è trattata però di una giornata in “sì”. Tanta sofferenza lungo la corsia mancina per Augello, supportato e aiutato da Ceccaroni.
Il Palermo non intende concedere nulla agli avversari e al rientro in campo Pohjanpalo, da vero rapace d’area, sigla su assisti di Pierozzi il 3-0. Al sessantunesimo minutaggio nelle gambe anche per i meno impiegati Giovane e Veroli, al posto di Palumbo e Ceccaroni. Se il primo tempo è stato dominato da Palumbo, il secondo tempo ha un nuovo padrone: Vasic. Il numero 14 si rivela in grande stato di forma, tra giocate, ottimo lavoro per i compagni, un palo e un rigore rimediato. A batterlo, all’ottantaduesimo sarà il bomber finlandese: 4-0. L’ex Venezia ha ancora fame e sei minuti più tardi, su apertura di Pierozzi, cala il tris personale: 5-0. Nel finale spazio anche per Peda e Brunori.





