Il sistema tram di Palermo. Una delle opere più attese. Uno dei principali investimenti che il Ministero dei Trasporti sta facendo sulla città tramite il Comune. Nei prossimi anni, più precisamente entro il 2028, dovrebbero essere completate secondo le previsioni le prime cinque linee della fase due. Tratte inserite tramite il cosiddetto addendum al PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Un pacchetto di cui faranno parte le linee C, B, A1, E ed F. L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale infatti è quello di chiudere l’anello tramviario sia lato monte che lato mare, rendendo finalmente coordinate le attuali quattro linee presenti in città.
Al momento infatti, i terminal Notarbartolo e quello della Stazione Centrale non sono direttamente collegati. Per muoversi da uno all’altro polmone del sistema tram infatti, ad oggi bisogna ricorrere o agli autobus o alla metropolitana (o anello ferroviario che dir si voglia). Collegare i due punti cardine del sistema tram vuol dire aumentare, inevitabilmente, le entrate di un servizio che al momento pesa sulle casse di Amat. Fatto che ha prodotto importante conseguenze sul bilancio 2022 dell’azienda di via Roccazzo, chiuso con un passivo da oltre 20 milioni di euro. L’imperat è rendere l’opera finalmente funzionale. Lo sa il sindaco Roberto Lagalla. Lo sa l’assessore Maurizio Carta. Ed è proprio è l’esponente della Giunta Lagalla che parla ai microfoni de ilSicilia.it dei prossimi step per rendere operativa una struttura chiave per la mobilità sostenibile in città.
Il punto sulle linee C, B e A1
Negli scorsi mesi, si erano registrati alcuni ritardi sulla consegna della progettazione esecutiva della linea C. L’ultimo tassello burocratico che separa l’Amministrazione Comunale dall’avvio dei cantieri. L’esponente di Lavoriamo Per Palermo interviene proprio sulle tempistiche, annunciando importanti novità. “Il progetto esecutivo della linea C e dello svincolo Einstein è stato consegnato a metà settembre ed è in corso di verifica da parte dei tencici. Prevediamo che l’inizio dei lavori possa verificarsi nel mese di novembre. E’ poi in corso di progettazione esecutiva – aggiunge Carta – anche la linea B. Il documento dovrebbe essere nella nostra disponibilità entro fine anno. Sulla prima parte della linea A invece, ovvero quella che andrà da viale Croce Rossa fino all’intersezione con la linea B, siamo in attesa di chiudere la progettazione definitiva per passare a quella esecutiva. Abbiamo chiesto al Ministero la rimodulazione della tratta, con un progetto che permetta di chiudere la rete tramviaria, consentendo così ai due tronconi esistenti di essere direttamente connessi fra loro“.
La questione sullo svincolo Basile
Il principale nodo da sciogliere per la linea C è quello relativo allo svincolo Basile. Un nodo cardine per la viabilità cittadina e che vedrà, a poche centinaia di metri di distanza, l’avvio di un altro importante cantiere come quello per il raddoppio del ponte Corleone. Nelle scorse settimane, l’Amministrazione Comunale aveva chiesto una perizia ambientale per capire cosa fare con gli alberi attualmente presenti in via Ernesto Basile. Fatto su cui sembrerebbe esserci una risposta. “E’ stata chiesta una consulenza. L’idea è quella di realizzare un giardino lineare compatibile con il tram. Per il passaggio su viale Regione Siciliana si è scelto un progetto di svincolo multilivello. Alcune parti saranno sopraelevate, altre sottoelevate. Non ci sarà bisogno di varianti di progetto. E’ già tutto inserito nella progettazione esecutiva“.
Il punto sul piano parcheggi
Mobilità sostenibile vuol dire parcheggi d’interscambio. Per convincere il palermitano a mollare la propria vettura servono posti auto sicuri e che permettano facilmente di raggiungere i mezzi pubblici, come ad esempio il tram. Da questo punto di vista, il piano dell’Amministrazione Comunale è quello di realizzare venti parcheggi in città. “Abbiamo lavorato a una proposta complessiva – sottolinea Maurizio Carta -. A breve avremo un quadro definitivo basato su un’attuazione in modalità mista. In parte si ricorrerà a risorse pubbliche provenienti da fondi regionali, mentre l’altra parte interesserà forme di partenariato pubblico-privato. In alcuni casi, si parla di interventi di mera sistemazione, come ad esempio nel caso del parcheggio di viale Francia. Per questi non c’è bisogno di aggiornamenti del piano triennale delle opere pubbliche. Per altri ci sarà bisogno di qualche ritocco“.