I telefoni squillano, ma senza risposta. Una voce tra le mura di Palazzo dei Normanni, però, si fa sempre più insistente: Luisa Lantieri è pronta a lasciare Forza Italia per approdare alla corte della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro.
All’Ars non si parla d’altro. La DC sarebbe pronta a far lievitare ancora il suo gruppo parlamentare, attualmente composto da sette deputati: il capogruppo Carmelo Pace, gli assessori Nuccia Albano e Andrea Messina, il presidente della I Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate, Serafina Marchetta, Salvatore Giuffrida e l’ultimo arrivato Carlo Auteri. Con (l’ex?) forzista l’asticella salirebbe a otto.
Ma tirando le somme, quando si concretizzerà il passaggio ufficialmente? In realtà potrebbe non essere così immediato come ipotizzato nelle prime ore. Il quadro infatti è più complesso del previsto. Non solo questioni territoriali e provinciali irrisolte, ma anche qualche piccola rivendicazione anche sul piano regionale. Andiamo nel dettaglio.
Enna e l’asse Falcone-Lombardo
La frattura tra Lantieri e Forza Italia non nascerebbe adesso. Una crepa importante si è verificata proprio in occasione delle elezioni provinciali svolte lo scorso 27 aprile. Ad avere la meglio ad Enna, nel duello tra il sindaco di Calascibetta Piero Capizzi e il primo cittadino di Nissoria Rosario Colianni, è stato il primo, sostenuto dal centrosinistra. Una sconfitta che non è stata digerita dal centrodestra e in particolar modo dall’europarlamentare Marco Falcone che ha attaccato la collega di partito, accusando di “non ha mai reciso i legami con il Pd, il partito in cui militava fino a poco tempo fa. Dalla segreteria regionale non c’è stato nessun intervento in difesa della coerenza e dei valori del nostro partito“.
Proprio nell’Ennese il solido asse Falcone-Lombardo, dopo il tesseramento a Forza Italia dell’Mpa, avrebbe fatto tremare Lantieri in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Storicamente, infatti, il territorio esprime due deputati regionali, uno per il centrodestra e uno per il centrosinistra. Nell’ultima tornata ad essere eletti furono infatti Lantieri per FI e Fabio Venezia per il Partito Democratico. Attualmente gli autonomisti esprimono un assessore all’interno della giunta Schifani, con la delega all’Energia affidata a Francesco Colianni, anche lui ennese. Una condizione che renderebbe meno certa la posizione della vicepresidente dell’Ars.
Cosa succede dentro e fuori la DC: altri ingressi?
Il passaggio di Lantieri alla DC rappresenterebbe anche un legame mai realmente rotto con Cuffaro. L’azzurra, infatti, era sua segretaria particolare negli anni della presidenza. Un riabbraccio però “strategico” per entrambe le parti.
Il passaggio politico rappresenterebbe anche piccolo un segnale di risentimento rispetto alle dinamiche politiche attualmente in atto. Tra i corridoi di Palazzo dei Normanni, infatti, si vocifera che i deputati della Democrazia Cristiana non sarebbero rimasti soddisfatti dall’ultima variazione di bilancio, rivendicando la mancata tutela su alcuni impegni assunti, anche dopo l’uscita dall’aula, come segnale di vicinanza e lealtà al presidente Schifani. Un esempio è la bocciatura della norma sui fondi per i conservatori di musica di Stato di prima e seconda categoria. Ultimo, non per importanza, il parere negativo espresso dalla V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, presieduta da Fabrizio Ferrara, sullo schema di decreto che individua le modalità attuative del prestito d’onore per gli studenti universitari.
Tasselli che fanno così pensare che le ore che seguiranno saranno decisive per il futuro e l’equilibrio della coalizione di maggioranza, che numericamente non varierebbe, ma che potrebbe avere delle nuove disposizioni nello scacchiere.
Ma non finisce qui. Diversi in realtà sarebbero i deputati dalla “fede Cuffariana”. Lantieri è forse l’esempio più evidente e già da tempo, in maniera meno incisiva, il suo nome era stato accostato a quello del partito. Altri nomi, e anche di peso, potrebbero decidere di intraprendere strade diverse e ipoteticamente il numero dei deputati della DC potrebbe salire addirittura a dieci. Sul banco degli imputati ci sarebbe un altro forzista e un esponente dell’Mpa. Ad oggi i riflettori restano puntati solo su Lantieri. Il futuro? Chissà.
La “campagna acquisti” della DC
Al di là delle rivendicazioni di stampo politico, il profilo di Lantieri avrebbe un peso non indifferente per la Democrazia Cristiana. Il partito di Cuffaro non ha mai negato la volontà di allargare i propri orizzonti e di voler prepararsi al meglio per le prossime tornate elettorali. Lo dimostra l’ingresso dell’ex Fratelli d’Italia Carlo Auteri, che rappresenta un faro importante per la provincia di Siracusa. Si aggiunge così un nuovo tassello che certifica la crescita costante ed esponenziale raggiunta in pochi anni dalla Balena bianca, che dalla suo ritorno in campo ha attirato, soprattutto, sempre più donne e giovani.




