“Il mondo della Formazione sta cambiando e chiaramente ci aspettiamo qualche altro scandalo, ne hanno fatti talmente tanti…”. Il governatore Rosario Crocetta è un fiume in piena. Incontro con la stampa a Palazzo d’Orleans, a Palermo, assieme all’assessore alla Formazione, Bruno Marziano ed è subito una turbine di dichiarazioni dalla Formazione alla prossima candidatura.
“Se leggiamo i fatti di questi giorni, dalla vicenda Anfe a quella di Messina, sicuramente si comprenderà quali sono stati i problemi della formazione in questi anni, le difficoltà a riorganizzare questo mondo e ad assicurare una continuità formativa in Sicilia”. I riferimenti diretti sono all‘arresto di Paolo Genco, eseguito dagli agenti della Guardia di Finanza di Trapani e e alla condanna a 11 anni di carcere per l’ex parlamentare Francantonio Genovese. Affermando di “non voler entrare nel merito ne’ delle sentenze, ne’ delle vicende giudiziarie, anche per non essere frainteso”, Crocetta ha sottolineato che “non ci può essere assolutamente una logica di questo tipo, non mi appartiene. Il sistema della Formazione professionale in Sicilia va rivoluzionato. E’ una tesi che sostenevo in campagna elettorale e che continuo ad avere, tanto che serve una legge nuova, che da due anni non viene incardinata all’Ars. Siamo quasi a fine legislatura? Quando si vuole le leggi si fanno in una settimana“.
Proprio nei giorni scorsi è stata pubblicata la graduatoria del famigerato Avviso 8 fatta da 199 progetti approvati. Una manovra da 136 milioni – che potrebbe salire a 167 – che non scontenta i big del Pd. “In passato – ha aggiunto Crocetta – avevamo una formazione riconducibile esclusivamente alle organizzazioni dei lavoratori e agli Enti religiosi: dei circa 300 Enti ce ne siamo trovati quasi 3.000. A meta’ degli anni 2000 si e’ fatta un’operazione, quella di allargare dalle risorse regionali a fondo sociale la spesa triplicandola rispetto ai fondi della Regione. E con questo un via libera ad assunzioni discriminate, molte delle quali, a partire dal 2010, in presenza di un blocco delle assunzioni; ci siamo trovati 12.500 formatori a fronte di una platea di 8.500 aventi diritto. Un gonfiamento sistematico dipeso dalla necessita’ di allargare l’azione clientelare di massa che si e’ fatta sulla formazione”. La questione è meramente lobbistica ma l’assessore alla Formazione Professionale Marziano prova a prendere spazio e tempo. “Smentisco l’idea di un assessorato dove regna il caos e non si fa nulla. Voglio citare dei numeri perchè spesso i numeri hanno una forza maggiore delle parole. Nel 2015 abbiamo erogato 140 milioni di euro per avvisi e obbligo formativo, 89 milioni nel 2016, c’e’ in essere un pagamento di 41 milioni. Vanno bene le critiche, ma a patto che dietro non ci siano questioni personali e familiari che le distorcono. Non si può aggredire un sistema solo perchè un familiare non ha visto il suo Ente finanziato”.
Poi Crocetta passa al piano politico e la sferzata è determinante: “Questo presidente della Regione non si fa mettere ne’ la museruola ne’ il cappellino da nessuno. Non permetterò a nessuno che le decisioni che spettano a noi vengano prese a Roma”. Tutto ruota attorno alle mosse del Partito democratico in vista delle elezioni regionali che in Sicilia si svolgeranno il prossimo autunno. “A Palermo il partito non mi appartiene, ma sul piano del metodo credo che sia allucinante che i sindaci e i presidenti della Regione vengano decisi a Roma. Se decidono a Roma sappiano che sono candidato”.