Condividi
L'installazione

Il Teatro Antico di Taormina apre le porte a Jago: parte il conto alla rovescia per l’inaugurazione

martedì 2 Settembre 2025

“Gesti scolpiti” è pronta all’esordio. Tutto pronto al Teatro Antico di Taormina, dove si limano gli ultimi dettagli in vista della giornata di domani, mercoledì 3 settembre. Sarà proprio uno dei simboli della città a fare da cornice alla mostra personale di Jago, tra i più affermati e sorprendenti scultori italiani contemporanei (CLICCA QUI).

L’istallazione

Lavoro minuzioso, attenzione e tanta cura. Le quattro opere di Jago sono sbarcate oggi a Taormina e installate, per essere pronte all’inaugurazione di domani, prevista per le ore 19 e visibile a tutti, con ingresso gratuito. La mostra è organizzata in collaborazione con Aditus e Civita Sicilia, con il sostegno di BAM, e sarà visitabile fino al 3 maggio 2026.

L’artista, in compagnia del direttore del parco archeologico Naxos-Taormina Orazio Micali, ha avuto modo di osservare da vicino il Teatro. Un giro, una chiacchierata e poi subito al lavoro affinché tutto sia al suo posto.

Lo stile di Jago si incastona così alla perfezione con le peculiarità del Teatro, tra storia, mitologia, classismo e contemporaneità. Una contrapposizione tra passato e futuro, che coinvolge il visitatore e lo prende per mano verso un cammino di riflessione sull’esistenza.

In un contesto come quello di Taormina, crocevia di civiltà e teatro di memorie antiche, le opere di Jago si inseriscono tra i reperti come gesti scolpiti nel tempo, testimoni di una continua necessità espressiva che attraversa epoche e linguaggi.

Le opere

Le prime tre sculture, scolpite in marmo statuario, ruotano attorno al tema della mano, simbolo di contatto, creazione e affermazione personale. Si tratta di “Impronta animale”, “Memoria” e “Prigione”, installate all’interno del Teatro.

E’ proprio attraverso la mano che l’essere umano lascia un segno, affonda nella materia, costruisce memoria. Non solo strumento, ma autoritratto: presenza viva che attraversa il tempo.

In Impronta Animale (2012), la mano si fa strumento d’indagine, delimitando un perimetro tra l’apparenza esteriore e la reale natura della materia.

“Impronta Animale”

Memoria (2015), invece, ci presenta l’impronta di Jago impressa nella pietra, un autoritratto. L’opera riflette sulla memoria e sull’eredità, rendendo tangibile la traccia della presenza umana come simbolo di permanenza e ricordo.

“Memoria”

In Prigione (2016), l’immagine scolpita, avvolta nelle piaghe del marmo, sembra voler emergere da una prigione di pietra. I contorni della figura umana sono appena delineati, mentre le membra si estendono con un forte senso di tensione. Il gesto è tutto: urgenza di esistenza, simbolo di lotta per liberarsi da ciò che costringe.

“Prigione”

Sorge invece sulla sommità delle tribune del Teatro Antico, con sguardo fiero rivolto verso il mare, la David, opera in bronzo alta 181 cm. Dopo aver compiuto un viaggio simbolico intorno al mondo, a fianco della nave scuola Amerigo Vespucci, la scultura approda a Taormina, portando con sé il peso di una narrazione epica e contemporanea. Jago attinge all’iconografia classica e alla tradizione dei grandi maestri, reinterpretando in chiave moderna il mito di Davide e Golia, per raccontare una storia diversa, ma sempre pregna di coraggio e rivalsa. L’iconografia è riconoscibile nella postura della figura femminile, che richiama il celebre David di Michelangelo, nella fionda e nella pietra che stringe tra le mani. Il progetto della David nasce nel 2021 con un primo bozzetto in argilla realizzato a mano. Da quell’immagine iniziale sono nate diverse versioni in argilla e gesso, fino ad arrivare al modello attuale, tradotto in bronzo attraverso l’antica tecnica della fusione a cera persa. La versione definitiva, scolpita in marmo di Carrara e alta oltre 4 metri, rappresenta la pietra miliare del percorso artistico di Jago, impegnandolo in una vera e propria.

“David”

Chi è Jago?

Nato a Frosinone nel 1987, ha abbandonato l’Accademia di Belle Arti nel 2010 per seguire un percorso autonomo e radicale. È diventato celebre per l’uso di tecniche classiche, marmo, cesello, anatomia, ma anche per aver saputo raccontare l’arte come processo, condividendone ogni fase attraverso video e social network. La sua notorietà è esplosa nel 2009 con il busto in marmo di Papa Benedetto XVI, selezionato da Vittorio Sgarbi per la Biennale di Venezia e poi trasformato nell’opera Habemus Hominem. Da allora, la sua traiettoria lo ha portato da Roma a New York, da Napoli alla Cina, dalla Chiesa di San Severo al deserto di Fujairah.

Jago

Jago non è il “nuovo Michelangelo”, come spesso si è detto. È Jago, punto.Scultore del suo tempo, plasma la pietra ma anche l’algoritmo, l’aura e il racconto. Ogni sua opera è il risultato di una tensione: fra rivoluzione e tradizione, fra il peso della materia e la leggerezza dello sguardo. Con The First Baby ha portato una scultura in marmo sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2019. Con Pietà ha riscritto il dolore cristiano dentro una chiesa laica in Piazza del Popolo.

Con il Jago Museum, inaugurato nel 2023 a Napoli, ha restituito alla comunità un luogo sacro abbandonato, trasformandolo in laboratorio aperto. Sempre, però, senza dimenticare il gesto: quel movimento minimo, quella pressione della mano sulla pietra, che genera memoria.

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
BarSicilia

Bar Sicilia con Pino Galluzzo: “Sanità, rilancio industriale e ponte sullo Stretto. Ecco la visione di FdI” CLICCA PER IL VIDEO

Puntata 332 di Bar Sicilia con il deputato regionale di FdI Pino Galluzzo: impegno, risultati e prospettive politiche per una Sicilia che vuole risposte concrete per il rilancio del territorio messinese.

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.