Il nubifragio dello scorso 15 luglio a Palermo ha confermato che non c’è più tempo: la crisi climatica in atto impone scelte nette e con un’ampia prospettiva. Da alcuni mesi diverse realtà che si occupano di ecologia e ambiente hanno cominciato a interrogarsi sul governo del territorio. E hanno lanciato l’evento pubblico Il termometro della città, che si terrà mercoledì 22 luglio a Piazza Mediterraneo, nel cuore di Ballarò.
Da Legambiente Palermo a Fridays For Future, da Extinction Rebellion Palermo a Marginal Studio fino ad A Sud Sicilia, gli attivisti e le attiviste si confronteranno in un’assemblea pubblica con:
Renato Chemello, docente di Ecologia all’università di Palermo
Leonardo Valerio Noto, docente di Ingegneria Idraulica all’università di Palermo
Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e del portale QualEnergia
“Adattarsi al riscaldamento globale – afferma l’attivista Giulia Di Martino – diventa sempre più una necessità non più rinviabile, a livello locale e globale. Si tratta di studiare approcci che non siano più soltanto tecnico-scientifici ma anche, e soprattutto, socio-economici. Bisogna insomma cambiare mentalità. A partire dal fatto che nella pianificazione climatica della città devono entrare in gioco tutti coloro che le città le vivono, attraverso una partecipazione che sia davvero democratica. Abbiamo avviato un primo dialogo con le istituzioni, e puntiamo al coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini per interrogarci tutti insieme, su possibili soluzioni da adottare”.