Carissimi,
Guardo dalla finestra a notte avanzata la strada e mi godo il silenzio straordinario di questo periodo e il mio sguardo va a caccia di nuovi rumori. Il primo che mi si pone davanti e quello dei corpi illuminanti notoriamente silenziosi, specialmente quelli di questa generazione e più guardo e più rifletto sul fatto che ci vuole arte a posizionare i lampioni sopra gli alberi in modo tale che ai marciapiedi, a parte la stagione invernale dove gli alberi perdono le foglie, non giunge alcuna luce. Ci vuole arte a disegnare un puzzle di luci diverse, calde e fredde, a led e non e concentrarle sulle fronde degli alberi.
Guardo le montagne difronte e vedo i bagliori dei primi incendi alimentati da un forte vento di scirocco e penso a quanto sia demente e criminale il piromane che alimenta incendi. In natura tutto ha un suo equilibrio e inoltre in questo equilibrio era stato trovato uno spazio pure noi eppure abbiamo fatto di tutto per travalicare questo spazio e prenderci tutta la ribalta.
Ora non bisogna essere necessariamente attivisti ambientalisti ma basta solo un minimo di buon senso per riuscire a convivere in questo meraviglioso mondo insieme alla natura. Invidio tantissimo i montanari e le popolazioni a me care che vivono in alta quota in perfetto rispetto dell’albero per loro fonte vita, invidio quella pace e quel silenzio naturale non certamente indotto da disposizioni di confinamento dovute al covid-19 e sento un senso di ristoro al solo chiudere gli occhi e immaginare, mentre qui i canadair si alterno con intensa frequenza rammentandoti i film di guerra e i rumori dei bombardamenti.
C’è poco da fare, la natura e per chi crede anche il buon Dio, aveva creato un equilibrio stabile, purtroppo stravolto dall’uomo, ma non l’uomo generico, visto che il mondo nelle varie latitudini è abitato da soggetti virtuosi, ma il “cretino”, quell’essere dannoso che per demenza o cattiveria crea magari in laboratorio un virus che sfugge al suo controllo, oppure appicca incendi per garantirsi “giornate di lavoro” o godersi la sua onnipotenza, oppure piazza riflettori notturni sulle fronde degli alberi alterando il micro sistema e creando inutili illuminazioni stradali. Accendo la TV e vedo sempre lui, il “cretino” nei suoi mille travestimenti e nei suoi mille ruoli, spesso di vertice che partecipa ai dibattiti sapendo di tutto e lanciando sentenze su tutto, o magari fa il “negazionista” e porta l’opinione pubblica a sostenere le sue posizioni, quali uniche verità, sostenute dalla necessità o mancanza di profitto. Oggi chi preme il piede sull’acceleratore ignorando il problema e le conseguenze di un anticipato ritorno alla “normalità” lamentando la mancanza di profitti è altrettanto “cretino” e in alcuni casi “egoista e criminale” quanto colui che brucia la sua proprietà per avere i soldi dall’assicurazione, non curandosi dell’ipotesi che per disgrazia altri soggetti ignari in tale rogo potrebbero perderci la vita.
Il “cretino” non è colui che non sa e non ci arriva, ma è anche colui che si fa una prima immediata idea ed è convinto che quella sia l’unica verità. Anche quando torneremo alla vita di prima che io non voglio più chiamare normalità, perché normale in origine non era, lo avremo fatto dovendo spendere il 90% delle energie collettive per vincere l’inerzia e il danno in opposizione che i “cretini” in questo frangente stanno facendo. Pertanto mi chiedo se non sia più opportuno finalizzare la ricerca verso un unico vaccino che veramente farebbe migliorare la qualità di vita non solo del mondo, ma oserei dire, dell’universo e cioè il “vaccino contro la cretinaggine”.
Un abbraccio, Epruno