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L'allarme

Il vuoto del personale Ata nelle scuole: occupati solo il 36% dei posti

lunedì 7 Agosto 2023
Dei 1.862 posti disponibili per il personale Ata solo il 36% è stato immesso in ruolo. A denunciarlo sono stati i segretari generale e organizzativo della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza e Paolo Italia.
Si tratta di 675 lavoratori chiamati a mettersi all’opera ma non bastano. “Tutto ciò – spiegano Rizza e Italia – nonostante le ataviche criticità che le nostre scuole vivono quotidianamente e con un carico di lavoro che aumenta, costantemente e inesorabilmente. Una strategia ben precisa di questo governo e di quelli che lo hanno preceduto: scaricare sulle scuole, in modo particolare agli uffici di segreteria, incombenze che sono sempre state di pertinenza di altri settori della pubblica amministrazione. Basti pensare al famoso applicativo Passweb per gestire le cessazioni del personale, lavoro che fino a qualche anno fa era svolto dall’Inps“.
Drammatica anche – aggiungono – la questione legata al profilo di collaboratore scolastico. Sono sempre troppo pochi questi lavoratori che hanno la responsabilità di garantire l’accoglienza del pubblico, la sorveglianza e vigilanza degli alunni, la pulizia degli spazi scolastici e degli arredi, la collaborazione con i docenti. Tema molto delicato quello dell’assistenza di base agli alunni portatori di handicap rispetto al quale anche il governo Schifani ha deciso di non stanziare le risorse necessarie per erogare quel servizio specialistico che i lavoratori osa e oss hanno assicurato per oltre 25 anni“.
Nonostante il rinnovo del contratto collettivo nazionale – proseguono i segretari Rizza e Italia – che ha comunque registrato dei significativi passi avanti, non è stata risolta la questione degli assistenti tecnici. Una figura che da anni chiediamo venga garantita in tutte le scuole del I ciclo. Non possono essere sufficienti i 1.000 posti previsti per il triennio 2022/2025, per il semplice fatto che questi lavoratori sono costretti a lavorare in più sedi e non possono assicurare il necessario supporto informatico di cui tutte le scuole di oggi hanno necessariamente bisogno“.
Anche per i direttori dei servizi generali e amministrativi – continuano – sui quali incombono diverse e importanti responsabilità, nonostante il contratto collettivo 2019/2021 preveda significativa passi avanti, si prospetta un altro anno scolastico difficile anche rispetto alla gestione delle risorse del Pnrr e tutte le difficoltà logistiche che incombono soprattutto sulle scuole siciliane“.
La situazione non è delle migliori anche a livello nazionale – aggiungono – e i roboanti annunci estivi del ministro Valditara sulle immissioni in ruolo si scontrano, come sempre, con la realtà dei numeri. Infatti, a fronte delle assunzioni annunciate, mancano all’appello oltre 50mila posti ai quali si aggiungono, tra ata e docenti, circa 150mila posti in organico di fatto di cui almeno 117mila sono per il sostegno agli alunni con disabilità. L’unica certezza è che per il prossimo anno scolastico ci saranno oltre 200mila supplenze annuali a cui si aggiungeranno le supplenze temporanee“.
L’Ufficio scolastico regionale Sicilia – concludono Rizza e Italia – consapevole delle difficoltà in cui vertono le scuole dell’Isola, ha stabilito anche per il prossimo anno scolastico, ulteriori 2.000 posi in deroga del personale ata. Questo consentirà alle scuole siciliane di poter fronteggiare le difficoltà già note e far lavorare una parte degli innumerevoli precari presenti nelle graduatorie provinciali e d’istituto delle Sicilia“.
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