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Il walzer dei dirigenti: come cambia la burocrazia regionale nell’era Musumeci

sabato 2 Dicembre 2017
palazzo d'orleans
Palazzo D'Orleans

di Giuseppina Varsalona (Italpress) – 

Dopo settimane di toto assessori, boatos e ripescaggi dell’ultima ora, insediata la giunta regionale, via al toto burocrati e allo spoil system dei dirigenti generali, gli uomini chiave che negli assessorati gestiscono le chiavi della macchina amministrativa siciliana. La legge regionale 10 del 2000, successivamente integrata, prevede, infatti, la possibilità per il nuovo governo di sostituire, entro 90 giorni, tutti i dirigenti generali. In caso di silenzio, vale la tacita conferma.

Ma di cosa terrà conto il governo Musumeci per ricollocare le varie tessere del puzzle? Il neo presidente della Regione insiste molto sulla parola “discontinuità” rispetto al governo Crocetta. Musumeci terrà conto della professionalità e delle specializzazioni dei dirigenti o dell’appartenenza politica? Nel classico valzer di inizio legislatura c’e’, come sempre, “chi sale e chi scende”.

Boatos di Palazzo d’Orleans, raccolti dall’agenzia Italpress, vogliono che Patrizia Valenti, attuale dirigente generale dell’Ufficio Speciale Autorità di Audit, con un passato nelle file dell’Udc dell’ex governatore Cuffaro, del quale era capo della segreteria tecnica, e candidata alle europee con Giampiero D’Alia, potrebbe essere spostata alle Autonomie locali, al posto di Maurizio Pirillo, che aspirerebbe alla poltrona del dipartimento delle Finanze dell’assessorato all’Economia.

Trasferimento che non dispiacerebbe all’ex commissario del Cas essendo stata assessore delle Autonomie locali e della Funzione pubblica del governo Crocetta. L’altro posto chiave dell’Economia, la Ragioneria generale, finora dovrebbe restare in mano a Giovanni Bologna: pur essendo vicino al Pd e ad Antonello Cracolici, in particolare, è stato capo di gabinetto dell’ex assessore al Lavoro ed ex Formazione Raffaele Stancanelli e, quindi potrebbe accontentare la voglia di rappresentanza degli ex An. Cambio al vertice della Programmazione, dipartimento che gestisce miliardi di finanziamenti europei e nazionali. Vincenzo Falgares, con un passato nell’ex Dc, potrebbe essere “punito” per il suo avvicinamento al senatore Beppe Lumia. Al suo posto, secondo quanto apprende l’Italpress, potrebbe arrivare Roberto Sanfilippo, ingegnere palermitano, ex capo di gabinetto a Catania dell’ex sindaco Raffaele Stancanelli. Potrebbe essere “promosso” e quindi confermato alla guida del dipartimento alle Infrastrutture, Mobilità e trasporti Fulvio Bellomo. Con un passato nella Fiamma, è stato capo di gabinetto del sindaco di Catania Stancanelli. Trombato dall’ex governatore Lombardo, e’ stato ripescato da Rosario Crocetta grazie ai buon rapporti con l’ex Segretaria generale di Palazzo d’Orleans, Patrizia Monterosso.

L’ex pm e già assessore alla Sanita’ del governo Lombardo Massimo Russo potrebbe andare a guidare il delicato sistema dei Rifiuti, accanto a Vincenzo Figuccia alla sua prima esperienza come assessore. Un ritorno, quello di Russo, che rafforzerebbe l’area di Lombardo ai piani alti della Regione.

A liberarsi è anche un’altra poltrona pesante: quella del Fondo pensioni, che gestisce le pensioni dei dipendenti regionali, guidata oggi da Rosolino Greco. Apprezzato dirigente dell’ex presidente Cuffaro, da sempre nell’orbita dell’Udc, Greco è autore di vari testi sugli enti locali. Il direttore generale potrebbe tornare in via Trinacria alle Autonomie locali o spostarsi in via Ugo La Malfa, alle Attivita’ Produttive, per lavorare con Girolamo Turano (assessore Udc). Gia’ commissario di vari comuni, non ultimo quello di Gela, Greco fu “punito” da Crocetta e spostato dal dipartimento alla Famiglia, poi Pesca e infine al Fondo pensioni.

Alla Formazione potrebbe arrivare Salvo Taormina, segretario generale di Cuffaro. Uscito di scena sotto la presidenza Lombardo e non ripescato da Crocetta, Taormina potrebbe prendere il posto di Gianni Silvia, prossimo alla pensione o andare al dipartimento Territorio e all’Ambiente, con l’assessore Toto Cordaro. Luciana Giammanco, attuale dirigente alla Funzione pubblica, fu una delle dirigenti preferite di Raffaele Lombardo, che la volle al dipartimento Enti locali. Passata sotto le grandi ali di Crocetta e del senatore Lumia, ha guidato in quest’ultima legislatura il dipartimento di viale Regione Siciliana. Rimarrà anche per i prossimi 5 anni nello stesso ufficio? Sembra difficile se si considera che Musumeci da presidente della commissione Antimafia parlò di incompatibilità della Giammanco che esercitava due ruoli incompatibili: come dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica e responsabile regionale per la Prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Un’ultima chicca: dalla legge sullo spoil sistem èstata abolita la cosiddetta “clausola di salvaguardia” che obbligava il governo a garantire al dirigente spostato un incarico equivalente dal punto di vista economico. Un obbligo che non esiste più. Il dirigente generale può tornare a fare quindi il “dirigente semplice”.

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