«Niente alleggerimento del carico contributivo per le imprese del Sud Italia: nell’F24 in scadenza ieri non è stato possibile inserire lo sgravio dovuto. Come da più parti paventato, lo sconto del 30% sulla quota Inps a carico del datore di lavoro, previsto nella legge di bilancio ultima e ufficialmente in vigore dall’inizio dell’anno, resta per ora una ipotesi sulla carta, in attesa della purtroppo indispensabile autorizzazione della Commissione europea, al vaglio della quale la legge n. 178/2020 deve necessariamente passare. Bloccata questa misura, ma non solo: intollerabile perdita di tempo anche per le assunzioni under 36 e di donne dal travagliato profilo lavorativo».
Lo scrive in una nota Salvatore Gangi, presidente del Comitato regionale Piccola Industria di Confindustria in Sicilia.
«La burocrazia, in questo caso quella europea (anche se non è da escludersi qualche perdita di tempo a Roma, da parte del Ministero del Lavoro), ancora una volta si dimostra la più dolorosa fra le spine nel fianco degli imprenditori italiani e segnatamente meridionali. Tutto quello che il Bonus Sud voluto dall’ex ministro Giuseppe Provenzano ha messo sul “piatto” per tentare di aiutare le imprese al momento risulta vanificato dalle lungaggini degli uffici comunitari.
In parole semplicissime: al momento la burocrazia di Bruxelles sta bloccando gli sgravi contributivi previsti dal Bonus. Vero è che per le aziende coinvolte si tratta di uno slittamento della fruizione del beneficio, visto che lo sconto verrà comunque recuperato con un conguaglio, ma chi negli ultimi giorni ha dovuto pagare più del dovuto lo ha fatto in un momento ancora duro della lunga fase emergenziale che stiamo attraversando. Lo sgravio sarebbe stato graditissimo ora, non come conguaglio chissà quando».