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Inail: governo, sindacato e imprese uniti per una gestione dei flussi finanziari appropriata

martedì 16 Ottobre 2018
Michelangelo Ingrassia, Inail Palermo
Michelangelo Ingrassia, Inail Palermo

Ritengo necessario e non più rinviabile il confronto che Cgil Cisl e Uil intendono unitariamente aprire con il governo sulle cospicue risorse finanziarie accumulate dall’Inail grazie alla differenza tra le maggiori entrate, costituite dai premi assicurativi pagati dalle Imprese,  e le minori uscite in rendite e risarcimenti per i lavoratori; uscite ridotte per quella che sembra configurarsi come una pianificata azione di respingimento delle denunce presentate da chi, ormai quotidianamente, s’infortuna sui posti di lavoro“, a dichiararlo è Michelangelo Ingrassia, presidente del Comitato Consultivo Provinciale Inail di Palermo.

Già in passato il patrimonio finanziario dell’Inail era stato oggetto di polemiche e critiche. Pochi mesi fa il Presidente del Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto, Giovanni Luciano, commentando l’avanzo economico di oltre un miliardo e mezzo con cui fu approvato il bilancio consuntivo 2017 dell’Inail, lamentò che la somma poteva essere utilmente spesa in prevenzione. Recentemente anche Franco Bettoni, presidente dell’Anmil, l’associazione degli invalidi e mutilati del lavoro, ha auspicato una fondamentale riflessione sul miglioramento delle prestazioni Inail alla luce dei risultati del bilancio consuntivo 2017.

Il Comitato Provinciale Inail di Palermo fin dal suo insediamento ha concentrato la sua attenzione sulle attività finanziarie dell’Istituto – continua Ingrassia – in tal senso abbiamo approvato due Documenti di Osservazioni alle Relazioni Annuali Inail 2016 e 2017, criticando l’espansione finanziaria in titoli mobiliari e immobiliari e lo scarso impegno sul potenziamento della dotazione organica e strumentale e delle sedi territoriali. Emblematica la situazione della sede di Via Titone: in affitto e inadeguata, dal punto di vista strumentale e del personale, a servire non soltanto la zona sud di Palermo ma anche le Madonie, il Corleonese e la Conca d’Oro. Un cambio di marcia è necessario“, conclude Ingrassia.

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