Nel corso della seduta all’Ars, il presidente della Regione Renato Schifani ha fornito i numeri degli incendi che nei mesi scorsi hanno creato danni ingenti in diverse parti della Sicilia. In particolare al patrimonio boschivo e all’agricoltura, e purtroppo anche la perdita di vite umane. Il governatore ha poi raccolto l’aula ricordando i due forestali vittime dei roghi, Matteo Brandi e Marinella Sigona.
Infatti, oggi la giunta regionale ha convocato una seduta a Palazzo d’Orléans al termine della quale è stato dichiarato lo stato di crisi e di emergenza. Una condizione determinata dal grave rischio di incendi “dovuta all’eccezionale situazione metoclimatica”.
“La superficie forestale percorsa da incendio in Sicilia dall’inizio dell’anno si attesta a circa 61.000 ettari, costituendo circa il 63% delle aree bruciate dell’intero territorio nazionale; Palermo è la provincia più colpita con 23.000 ettari investiti dal fuoco di cui il 18% boschi, a seguire la provincia di Agrigento con 9.900 ettari percorsi dal fuoco con il 2% di boschi; nel solo mese di settembre, si sono registrati 19 grandi incendi boschivi per un totale di 6.199 ettari di cui 931 di ecosistemi forestali“.
Per quanto riguarda l’incendio del 23 settembre nella provincia di Palermo, che ha visto coinvolti i territori dei comuni di Cefalù, Lascari, Gratteri e Collesano, “la superficie complessiva percorsa da incendio risulta essere intorno ai 2 565 ettari, di cui il 40% in terreni a vocazione agricola – spiega Schifani – . La stragrande maggioranza degli incendi ha coinvolto aree agricole ed incolte. Le aree forestali coinvolte sono per la maggior parte afferenti alla macchia mediterranea e, in quota minore, a pinete o formazioni di latifoglie“.
Nella gran parte dei casi, le cause degli incendi vanno ricondotte in comportamenti dolosi spesso acclarati – ha spiegato Schifani durante il suo intervento a Sala d’Ercole-, e solo in secondo luogo in condotte negligenti e imprudenti. “Siamo, pertanto, di fronte alla grave recrudescenza di un fenomeno criminale, in molti casi accompagnato da premeditazione, perpetrato in concomitanza con fenomeni meteorologici estremi che favoriscono la propagazione delle fiamme, e con sicuri profili associativi in considerazione dei molteplici punti di innesco rinvenuti dalle forze dell’ordine e dai nostri forestali“.
Questo fenomeno ha assunto ed assume i connotati “di una vera e propria forma di criminalità incendiaria, per alcuni aspetti associativa e legata ad altre forme di criminalità per il cui accertamento attendiamo gli esiti dell’attività posta in essere dall’autorità giudiziaria”.
Il Corpo forestale regionale ha dispiegato la totalità delle forze disponibili nelle attività di avvistamento, di presidio, di pattugliamento e di lotta attiva e bonifica: circa 448 unità di personale e 4832 operai, suddivisi in circa 200 squadre. Sono stati impiegati complessivamente 10 elicotteri dei quali uno in servizio tutto l’anno e 9 per quattro mesi nel periodo compreso tra maggio e novembre. Ma anche l’intero parco automezzi disponibile, compresi i mezzi forniti dalla Protezione Civile, e messi a disposizione 95 droni per attività di monitoraggio e controllo.
Il governo regionale ha avviato la realizzazione di un progetto, di oltre 30 milioni di euro, finanziato dal Pon legalità a titolarità del ministero dell’Interno. L’obiettivo è duplice. Rafforzare il contrasto e la prevenzione degli incendi, ammodernare il sistema di telecomunicazioni del comando del Corpo Forestale, con il passaggio dal sistema analogico al digitale.
In più ci sarà una sala operativa unica regionale per il potenziamento del sistema antincendio. Il via libera è arrivato dalla giunta di governo che ha approvato la proposta di unificare la sala operativa del dipartimento della Protezione civile e quella del Corpo forestale.
“Garantiremo una maggiore tempestività degli interventi – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – grazie a un più efficace coordinamento delle forze impiegate per il contrasto ai roghi. Inoltre, questa unificazione ci consentirà di ottimizzare le risorse, anche di personale, dell’amministrazione regionale”.
Approvata anche la proposta di assegnare alla nuova Sala operativa unica, dopo i necessari interventi di ristrutturazione che saranno divisi in due fasi, i locali del Centro direzionale ex Asi di Brancaccio a Palermo. Inizialmente, in via temporanea, sarà utilizzata la sede di una delle due attuali strutture esistenti. La Sala operativa unica sarà in funzione 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Il personale impiegato nelle due strutture seguirà corsi di formazione e aggiornamento sui sistemi in uso per la gestione delle attività.
Sempre in materia di antincendio, il governo regionale ha approvato una norma, che sarà inserita nel disegno di Legge di stabilità 2024-2026, con cui si impone ai Comuni e alle Province della Sicilia di destinare il 3% delle risorse regionali per attività di prevenzione degli incendi, diserbamento e pulizia fondi, nonché di vigilanza su privati ed enti pubblici per il rispetto delle indicazioni di legge. La mancata realizzazione delle attività di prevenzione determinerà la proporzionale riduzione dei trasferimenti per l’anno successivo.
Per aumentare la risposta operativa dei territori verranno richiamati in servizio, fino al 21 ottobre, 1.597 operai del Corpo forestale, che avevano già fatto parte della campagna antincendio cessata lo scorso 15 ottobre. Se necessario, il periodo di impiego potrà essere prolungato. Saranno in prima linea per le attività di presidio, pattugliamento ed eventuale lotta attiva alle fiamme. Assieme a loro, le associazioni di volontariato, coordinate dal dipartimento regionale della Protezione civile, a supporto sia del Corpo forestale della Regione che dei vigili del fuoco. Una decisione, quella della giunta, resa possibile, in deroga alle vigenti disposizioni, grazie alla dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale. Nominato anche un Commissario delegato che coordini tutte le attività necessarie a fronteggiare le eventuali emergenze e le relative incombenze amministrative, così come previsto dalla legge regionale 13 del 2020. A svolgere tale funzione sarà il comandante del Corpo forestale della Regione, Giuseppe Battaglia.