Minacce di morte al procuratore capo di Milano Marcello Viola e al pm della Dda Alessandra Cerreti.
Minacce ritenute molto serie e circostanziate, che hanno portato ad innalzare le misure di sicurezza nei confronti dei due magistrati, mentre la Procura di Brescia, competente sulle indagini che vedono vittima le toghe milanesi, ha aperto una inchiesta.
Il timore è che le minacce – si legge sulle pagine locali di Corriere della Sera e Repubblica – siano collegate con l’inchiesta “Hydra” sulla mafia a tre teste, ovvero l’alleanza in Lombardia tra Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta, entrata nel vivo con la conferma della suprema corte dell’impianto dell’accusa di mafia e l’esecutività degli arresti.
Tra questi Gioacchino Amico, poi scarcerato perché aveva già passato un anno in custodia cautelare per altri reati, e Giovanni Abilone, ritenuto dagli inquirenti uno degli esponenti mafiosi collegati al mandamento di Castelvetrano di Matteo Messina Denaro.
Scoperto anche un arsenale di armi: mitra, fucili, pistole automatiche e munizioni. E’ invece ancora irreperibile Paolo Aurelio Errante Parrino, 77 anni, considerato il “punto di raccordo” tra il presunto “sistema mafioso” in Lombardia e il “capo dei capi” Matteo Messina Denaro.
Cugino di Messina Denaro, indagato nell’inchiesta “Hydra”, è irreperibile: ricerche in corso
Intanto Paolo Aurelio Errante Parrino, 78 anni, cugino di Matteo Messina Denaro, risulta irreperibile. Non si trova più. E’ ricercato.
L’uomo, residente ad Abbiategrasso, nel Milanese, era finito nell’inchiesta “Hydra”, sull’alleanza tra le mafie. Sarebbe stato ritenuto parte del sistema mafioso che unisce Cosa Nostra, Camorra e ‘ndrangheta. Parrino è considerato il referente della cosca di Castelvetrano nel Nord Italia.
Per lui era scattata la custodia cautelare in carcere. I Carabinieri si erano presentati nella sua casa, dove risulta domiciliato per eseguire l’arresto ma non lo hanno trovato. Le ricerche sono in corso.