Un corteo regionale domenica 16 giugno alle 17 a Randazzo per ricordare e rivendicare gli eroi indipendentisti Antonio Canepa (fondatore e comandate EVIS-Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia), Giuseppe Lo Giudice e Carmelo Rosano uccisi in un agguato teso da una pattuglia di carabinieri il 17 giugno del 1945, in località Murazzu Ruttu (Randazzo, CT).
L’appuntamento, indetto dal Comitato Vespro 2019 e presentato in conferenza stampa, vedrà una grande mobilitazione da tutta la Sicilia:prevista infatti l’organizzazione di bus con partenza dalle principali città siciliane.
“L’Autonomia viene continuamente tradita dai partiti politici italiani (da cui il comitato prende le distanze), ecco che la gente ha capito che l’unica via è l’indipendenza. Lo scorso 30 marzo il Comitato Vespro 2019 si è reso protagonista di una importante manifestazione a Palermo e questo nuovo appuntamento si delinea come prosecuzione di un percorso verso un obiettivo preciso: dare ai siciliani ciò che si meritano e cioè vivere dignitosamente nella propria terra!” afferma Fonso Genchi del Comitato Vespro 2019.
“L’ eccidio ha numerosi punti oscuri, esso è coperto da segreto di Stato. Si trattò di un vero e proprio agguato e non uno scontro a fuoco a seguito di un blocco stradale e vi sono alcuni fatti che rendono verità a questa tesi. Sarebbe bene che si tornasse sui fatti per svelare la verità e renderla nota. Alla fine della manifestazione chiederemo al consiglio comunale di Randazzo la titolazione di una via della città ad Antonio Canepa, è importate riscrivere i nostri territori con la gloriosa storia della nostra terra. Il pensiero politico e la visione sociale di Canepa sono assolutamente attuali. Egli nel suo libretto parlava di Crispi come di un traditore, ecco che anche oggi vi sono siciliani che aderiscono a partiti italiani e tale paradosso lo viviamo sulla nostra pelle con le sue nefande conseguenze” afferma Antonio Fricano del comitato Vespro 2019.
“Con l’eccidio di “Murazzu Ruttu” il governo italiano si illuse di aver soppresso la lotta dei siciliani per la libertà e l’emancipazione dal colonialismo ma dopo 74 anni da quel tragico evento, i siciliani sono di nuovo in piazza per affermare che l’Indipendenza è l’unica soluzione ai mali che affliggono la Sicilia. Ricordare il comandante Antonio Canepa, insieme a quei due giovani guerriglieri, significa onorare le loro figure e rendere viva la loro memoria in un processo di costruzione di un movimento indipendentista popolare e combattivo. La vita di Canepa, al di là delle menzogne e delle falsificazioni che sono state costruite nel tempo, è lo specchio più fedele della sua personalità politica e intellettuale. Una personalità che è giusto ricordare: fu molto attivo negli anni della Resistenza, nel 1942 pubblicò uno scritto intitolato Vent’anni di malgoverno fascista, l’anno seguente La Sicilia ai Siciliani, testo fondativo dell’indipendentismo siciliano. Collaborò inoltre con le testate “il Partito del lavoro” e “Il grido del popolo”, dove erano già apparsi alcuni articoli di Antonio Gramsci. Tornato a Palermo nel 1944 pubblicò il giornale “Sicilia indipendente”, nel quale apparvero alcuni suoi articoli di condanna della politica degli alleati che si erano schierati con lo Stato italiano contro le ipotesi di Indipendenza dei siciliani”, afferma e conclude il Comitato.