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Ingroia, “Dopo le parole di Graviano c’è ancora chi nega la trattativa?”

sabato 10 Giugno 2017
Ingroia

Ingroia“Dopo le sconvolgenti intercettazioni di Giuseppe Graviano c’è ancora chi ha il coraggio di negare che dietro alle stragi di mafia dei primi anni 90 ci fossero anche mandanti politici? C’è ancora chi insiste col dire che non c’è stata alcuna trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra per ragioni politiche in cambio dell’allentamento del 41 bis? E, soprattutto, c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di negare i rapporti tra Berlusconi e Graviano?”. Così l’ex pm antimafia Antonio Ingroia a proposito delle intercettazioni del boss mafioso Giuseppe Graviano depositate agli atti del processo trattativa Stato-mafia.

“Chi meglio di Graviano – aggiunge – poteva confermare tutta la ricostruzione dell’indagine trattativa Stato-mafia e dei rapporti di Berlusconi con i boss stragisti? Erano queste alcune delle verità che non si dovevano scoprire, ragion per cui io prima e Di Matteo poi siamo stati tanto duramente attaccati e tanto ferocemente osteggiati? La speranza è che finalmente si arrivi, un pezzo alla volta, a scoprire tutta la verità su quella stagione terribile. Tardi, indubbiamente. Ma meglio tardi che mai. Intanto – conclude Ingroia – viene naturale chiedersi in che senso Renzi consideri Berlusconi un ‘padre della Patria’, tanto da voler stringere accordi con lui”. 

Berlusconi e Graviano

Tra le altre intercettazioni depositate ieri vi è pure quella che parla di Saverio Romano: “È stato sempre della Dc, poi è passato con Cuffaro e successivamente con Casini. Ha fatto anche il ministro dell’Agricoltura ed è sempre stata una persona onesta“. Sono le frasi dette dal boss Giuseppe Graviano parlando, intercettato, con un altro detenuto e trascritte dagli ufficiali di polizia giudiziaria.

Non mancano poi cenni al movimento indipendentista Sicilia Libera, voluto dal boss Leoluca Bagarella. “Forza Italia – dice Graviano – tutti i voti li ha presi grazie a Sicilia Libera, perché se tutta la Sicilia diventava autonoma, diventava un paradiso, no solo fiscale, addivintava un paradiso su tutto…su tutto, perché tante cose non sarebbero avvenute”.

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