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il passaggio di consegne

Insediamento Schifani: “Sarò portavoce dei siciliani, mai accordi a danno della Regione”

venerdì 14 Ottobre 2022

Si è insediato a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, il neo Governatore della Sicilia Renato Schifani.

Nel corso della tradizionale cerimonia del passaggio di consegne con Nello Musumeci. Tra i presenti anche la signora Franca, moglie di Schifani.

Il presidente della Regione uscente Nello Musumeci ha ringraziato quanti hanno sostenuto il suo lavoro nei cinque anni di governo a partire dalla giunta “che si sono impegnati con senso di responsabilità e passione” e che in questi cinque anni “hanno seguito e sostenuto la mia attività di governo che è stato stabile e non ha dovuto cambiare assessori tranne tre o quattro per ragioni fisiologiche“. Lo ha detto Musumeci nel corso della cerimonia tenutasi a Palermo. “Grazie a loro abbiamo tenuto lobbisti, affaristi e mafiosi fuori dal Palazzo d’Orleans e fuori dai palazzi degli assessorati“.

Voglio augurarmi che il nuovo parlamento possa fissare presto la data delle nuove elezioni delle province. Serve una riforma che va fatta tanto a Roma dal parlamento nazionale che da quello regionale“. Ha continuato ad affermare il governatore uscente.

Lascio una regione con le carte in regola, con tante cose ancora da fare, tante cose avviate e tante cose che non abbiamo avuto neppure il tempo di avviare. Una regione che ha ritrovato decoro e credibilità istituzionale e che ha misurato con orgoglio la sua efficienza. Abbiamo compiuto in questi cinque anni un lavoro straordinario mettendo nel conto anche due anni di terribile pandemia. Nessun altro, non è superbia ma sereno giudizio, in questo contesto e con queste risorse umane e strumentali avrebbe potuto fare di più“.

Per la seconda volta, nella mia vita politica ed istituzionale, sono chiamato a ricoprire un altro ruolo importante, governare la Sicilia. È ovvio che non avrei mai accarezzato l’ipotesi di candidarmi alla presidenza, se non avessi avuto la consapevolezza che la stessa non poteva essere valutata positivamente dal presidente Musumeci. Abbiamo lavorato nel rispetto dei ruoli ma non abbiamo mai messo in piazza la nostra collaborazione fattiva. Il presupposto per me pregiudiziale a dire si all’invito che il 13 maggio mi arriva dalla coalizione di centrodestra e dalle forze regionali. Assumendo la consapevolezza che occorreva dire si per amore della mia terra che aveva bisogno di un governo unito politicamente anche a livello nazionale. Io sarò portavoce dei siciliani“. Lo ha detto il neo presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Prosegue affermando: “Nello Musumeci mi lascia un percorso già avviato, sono certo del tuo supporto in Senato, perché so quanto tieni a questa terra. Credo nella provvidenza e nel destino caro Nello. Non mi lascerò tirare la giacca“.

Assumo questo ruolo in un momento in cui l’applicazione della legge del 2021 pone una vacatio istituzionale. La mia priorità saranno le emergenze: domani con il responsabile della Protezione civile ci recheremo nel trapanese per verificare i luoghi colpiti dal nubifragio. Mi riservo poi di incontrare i dirigenti, in campagna elettorale ho detto spesso che serve la semplificazione0“.

Ricevo in eredità due richiami e raccomandazioni che stanno dentro la mia mente: non accettare mai accordi al ribasso, e ti garantisco, lo dico al mio amico Nello, non li accetterò mai. E poi mi sforzerò di essere aperto al dialogo con tutti, con la maggioranza e le opposizioni che intendo incontrare; nulla di precluso con chi sta in Parlamento, se ci saranno delle proposte le valuteremo“.

Gaetano Armao, Nello Musumeci, Roberto LagallaA salutare il Governatore uscente Nello Musumeci anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha dichiarato “Non potevo non venire a salutarti“.

Vi è stato anche uno scambio di libri tra Renato Schifani e Nello Musumeci nel corso della cerimonia per il passaggio di consegne e l’insediamento del presidente. Musumeci ha donato il testo “Il Futuro, storia di una idea“, mentre Schifani gli ha regalato il libro di Michele Ainis e Vittorio Sgarbi “La Costituzione e la bellezza“.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, durante la cerimonia di insediamento ha inoltre aggiunto che per la formazione della giunta la legge prevede “tempi medio-lunghi.

Ho vissuto accanto ad una persona che si chiama Silvio Berlusconi che ha governato il paese e che ha vissuto aspetti difficili per aspetti giudiziari. So che vuole dire governare in un momento di mancanza di serenità e preoccupazione. Ho visto quell’uomo continuare a preoccuparsi dello Stato. Non mi farò intimidire da certi personaggini che cominciano ad aleggiare“.

Subito dopo l’insediamento, il presidente della Regione si è riunito al secondo piano con alcuni politici e dirigenti. Alla riunione, secondo quanto appreso, sono presenti il segretario generale di Palazzo d’Orleans Maria Mattarella, il ragioniere generale Ignazio Tozzo, l’ex assessore rieletto all’Ars Marco Falcone (Fi), Giusi Savarino (FdI), Giampiero Cannella (FdI).

Anche Ruggero Razza ha espresso il suo appoggio al neo presidente Schifani scrivendo in un post su Facebook: “Buon lavoro al presidente Renato Schifani che oggi riceve, da Nello Musumeci, una Regione che è stata governata con competenza, in tempi difficilissimi. Per me si è conclusa una straordinaria esperienza, per la quale sono grato al presidente Musumeci, affrontata con senso delle istituzioni. Come mi è stato insegnato.
Il presidente Schifani sarà una guida ferma e quel tratto di novità, nel senso di impegno concreto e rispetto delle istituzioni, ritrovata in Sicilia, proseguiràcertamente con lo stesso spirito e con la stessa forza.
Mai come adesso la Sicilia ha bisogno di un governo nazionale attento alle sue esigenze e di un governo regionale che abbia finalmente a Roma interlocutori credibili e impegnati per stare accanto alle esigenze del nostro popolo.
Il voto espresso dai cittadini rende Fratelli d’Italia ed il centrodestra ancora più carichi di responsabilità. Sono certo che la fiducia così massicciamente espressa sarà accompagnata da risultati concreti. Anche perché nei cinque anni appena trascorsi la via è stata tracciata“.
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