I posti in Sicilia ci sono, ma non vanno in ruolo. Gli insegnanti precari rimarranno a bocca asciutta e alle prese con gli ennesimi concorsi d’autunno che si prospetta essere più caldo.
Proprio così, ottantamila assunzioni in tutta Italia sono in realtà una goccia nell’oceano del precariato scolastico, nonostante i proclami del Ministro Azzolina e del suo staff Cinque stelle, a settembre un esercito di duecentomila docenti precari garantirà, nonostante tutto, l’apertura delle attività didattiche. A pagarne le spese, come sempre, saranno gli alunni e soprattutto i ragazzi con disabilità.
Un dato sconcertante quello siciliano; il Miur a Palermo ad esempio assumerà soltanto 16 insegnanti specializzati sulle attività di sostegno su infanzia e primaria, in barba ad un fabbisogno che supera i 29mila alunni certificati in tutta l’isola e di certo non andrà meglio nelle altre province.
Una beffa per migliaia di insegnanti che ogni anno si ritrovano a dover cambiare scuola e a non poter garantire la continuità didattica ai propri alunni. Docenti che hanno già superato una prova pre-selettiva, esami scritti e orali e che si sono specializzati dopo dure lezioni, esami universitari e tirocini.
Uno schiaffo alle famiglie e ai ragazzi con disabilità e al loro sacrosanto diritto ad avere un docente specializzato che possa supportarli in classe e soprattutto nel loro progetto di vita. Solo nella provincia di Palermo più di 2500, alla Primaria ad esempio, i posti su sostegno che andranno in deroga, ovvero affidate alle supplenze. Siamo ad un totale di 8000 cattedre vacanti, ma vuote per chi? Basterebbe assumere i legittimi titolari trasformando l’organico di fatto in organico di diritto. Invece si assiste ad una continua stigmatizzazione dei precari e degli alunni, considerati nella “filiera” scuola l’ultimo chiodo della carrozza.
A sollevare il paradosso l’associazione “Insieme per il sostegno” che da anni opera in Sicilia per la tutela dei diritti dei ragazzi con disabilità e dei docenti specializzati: “I mesi estivi sono per noi un tormento, l’attesa della disoccupazione che non arriva mai puntuale, l’attesa delle nuove convocazioni e dei tempi dell’USR e soprattutto la negazione dei nostri diritti. 16 docenti immessi in ruolo tra infanzia e primaria su 2500 cattedre vacanti, è un dato tragicomico. Questo Governo sta dimostrando un accanimento contro tutti noi ed è aberrante oltre che ingiusto. Il precariato danneggia la scuola e soprattutto i bambini con disabilità. Ci rivolgiamo anche alle famiglie: ribellatevi, l’educazione è un diritto dei vostri figli. Le politiche portate avanti dal Ministro Azzolina palesano un certo pressappochismo che lede i diritti dei più piccoli”, queste le parole di Giovanna D’Agostino Presidente dell’Associazione.
Un grido accorato che fotografa le ingiustizie in un comparto che invece dovrebbe essere il fiore all’occhiello del nostro Paese.