Da metà ottobre è attivo a Isnello, in provincia di Palermo, il “PediBus”, il trasporto ecologico voluto dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di ridurre l’uso dei veicoli in circolazione a cominciare dal pulmino scolastico. I bambini delle classi elementari, infatti, ordinati in fila indiana, impugnano una fune tenuta alle estremità da due volontari, con compiti di sorveglianza e di gestione del servizio, e procedono lungo un percorso di circa 700 metri, con vere e proprie fermate. La partenza, a piazza Peppino Impastato, è alle 7,55 da dove si parte in direzione via Carmelo Virga dove hanno sede le aule, con una fermata intermedia prevista a piazza Mazzini.
I volontari sono genitori e nonni e, talvolta, anche gli stessi amministratori, organizzati in turni giornalieri e tutti, compresi i bambini, coperti da assicurazione. Accanto a loro anche un vigile urbano. Proprio con il comandante della locale polizia municipale, Tina Mazzola, prima dell’avvio del servizio e insieme agli insegnanti, sono state tenute delle lezioni sul codice della strada.
Il servizio è attivo tutti i giorni e verrà mantenuto anche per la stagione invernale; in arrivo, infatti, per bambini e adulti, i poncho antipioggia colorati.
«Riteniamo che l’educazione dei nostri bambini – precisa il sindaco, Marcello Catanzaro – sia un dovere importantissimo tanto per i genitori quanto per la scuola e per l’amministrazione. Educare i bambini al rispetto dell’ambiente, delle regole, del prossimo e trasmettere loro sane abitudini come passeggiare a piedi – continua Catanzaro – piuttosto che spostarsi in auto, significa costruire una società migliore domani, crescere ragazzi responsabili e rispettosi del contesto in cui vivono».
Per i bambini, in realtà, si tratta di un gioco, grazie anche all’animazione messa su dagli accompagnatori: socializzano, riscoprono il piacere di camminare a piedi e imparano a mantenere per strada un comportamento corretto, responsabilizzandosi.
Al momento, sui 40 iscritti alle elementari, utilizzano il PediBus in 13, «ma l’obiettivo – ricorda Catanzaro – è includere quella parte che non partecipa, compreso il resto dei ragazzini che possono andare a scuola autonomamente. Peraltro, i più grandi di quarta e di quinta – precisa Catanzaro – a volte si uniscono al PediBus facendo loro stessi da accompagnatori».
Non mancano le critiche, come per ogni iniziativa volta a scardinare routine e comodità, ma il tentativo è, in fondo, apprezzabile. La sedentarietà, in effetti, è piaga socio-sanitaria che ha preso il sopravvento anche nei piccoli centri, che per dimensioni e struttura urbana dovrebbero favorire una mobilità più sostenibile e salutare.
«L’iniziativa – ricorda Catanzaro – si inserisce in una programmazione più ampia che, d’intesa con la preside e le insegnanti, comprende momenti dedicati anche all’educazione alimentare e civica e alla gestione dei rifiuti». E chiosa: «Un’amministrazione deve impegnare il proprio tempo e le proprie risorse anche in questo; deve indicare una strada che sia da esempio per tutti, una strada che garantisca i diritti di tutti e non dei singoli. Questo significa, infatti, rispettare le regole. Per questo ringrazio i colleghi e tutti i volontari che hanno aderito con entusiasmo e determinazione».